Precedenti: Lazio-Juventus 2005

La Juventus pronta a tornare subito all’Olimpico. Dopo il match con la Roma del secondo turno, ecco quello con la Lazio. Nella Capitale, soprattutto in casa biancoceleste, i bianconeri hanno raccolto spesso soddisfazioni. Come nel 2005 quando un gol di Nedved valse un pezzo di Scudetto

Riprendere la serie interrotta

Negli occhi di molti è rimasta la gara di campionato di un anno fa. Il ko in casa della Lazio, nel match del 7 dicembre, è stato il primo della Juventus targata Maurizio Sarri. Quello che ha tolto più di una certezza al gruppo che, fino a quel momento, non aveva perso colpi. Almeno dal punto di vista dei risultati.

Una sconfitta che ha fermato una lunga serie positiva in campionato all’Olimpico. Quella precedente in casa biancoceleste risaliva al 2003 (sempre a dicembre) quando in panchina c’era ancora Marcello Lippi. In mezzo quasi solo vittorie per i bianconeri. A cui vanno aggiunte quelle in Coppa Italia (2 finali) e in Supercoppa Italiana.

Senza dimenticare anche qualche delusione, vedi Supercoppa Italiana 2017 (beffa di Murgia in pieno recupero), la Juventus ha una tradizione ampiamente favorevole.

2005, un match… Benedetto

Il primo di risultati positivi all’Olimpico ha il sapore dello Scudetto. Stagione 2004/05, la prima di Fabio Capello sulla panchina della Juventus. La trasferta nella sponda biancoceleste della Capitale arriva piuttosto tardi, alla 14a di ritorno. In Italia è già primavera e si sta per celebrare la Festa della Liberazione.

Il match è in programma domenica 24 aprile. Quel giorno, Roma è al centro del mondo e non per la presenza della Juve. È previsto l’insediamento di Joseph Ratzinger al soglio papale. Il nuovo pontefice è stato nominato in conclave il 19 aprile e ha scelto il nome di Benedetto XVI.

La Capitale è invasa dai fedeli. Ed è così da quasi un mese, da sabato 2 aprile, quando giunge la notizia della scomparsa di Papa Giovanni Paolo II. Tra le esequie del polacco, il conclave e l’insediamento del tedesco, in Italia sbarcano 5 milioni di persone. Il dato è diffuso da Guido Bertolaso, allora capo della Protezione Civile. Altri tempi, rispetto agli annunci di oggi dello stesso organo. E altri tempi soprattutto vista l’assenza prolungata di turisti oggi nel nostro paese…

A Roma senza l’apprendista “Dio”

La Città Eterna nel giorno dell’insediamento del nuovo Papa. Eppure la Juve deve fare a meno del suo “Dio”. O meglio, di colui che oggi si definisce tale e 15 anni fa era ancora apprendista. Naturalmente si parla di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è stato per 4 giorni al centro del caso del momento: una gomitata a Corboda nel recente match con l’Inter, pescata dalla prova tv. Sono 3 i turni di stop per Ibra, il conto esatto per fargli saltare il big match con il Milan dell’8 maggio.

Il duello tra rossoneri e bianconeri si avvia allo scontro diretto e non sono mancati i momenti di tensione. E pure qualche colpo sotto la cintura. Come il rinvio della giornata di campionato dopo la morte di Woytila. Decisione presa da Adriano Galliani, impegnato in quel momento a tenere un piede nel ruolo di amministratore del Milan e uno in quello di numero uno della Lega Calcio. Restando in tema, c’è un proverbio che recita “A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina…”

Niente Zlatan a Roma (era comunque squalificato per somma d’ammonizioni). Ma anche niente Trezeguet, Emerson, Appiah, Ferrara, Montero e Zebina. Fabio Capello ha gli uomini contati per la sfida con la Lazio, che per lui ha sempre il sapore del derby. E il 3-0 che il Milan ha rifilato al Parma nell’anticipo aumenta ulteriormente le difficoltà.

Evitare il rischio beffa

Per la Juventus, la sfida con la Lazio costituisce quindi un match chiave. In un momento non facile, al di là delle assenze. La squadra è stata in testa fin dalla prima giornata, ha accumulato anche 8 punti di vantaggio per poi perderli in una settimana. Anche negli ultimi giorni: il vantaggio preso dopo la sconfitta del Milan a Siena viene buttato nella sfida casalinga contro l’Inter.

Inoltre da un paio di settimane è anche sfumato il sogno Champions. La rimonta con il Liverpool (2-1 ad Anfield) sembrava alla portata di mano, ma al Delle Alpi non si schioda lo 0-0: ciao ciao Europa.

La Lazio non sta vivendo una stagione da protagonista. Il club è appena finito nelle mani di Claudio Lotito e sta cercando una nuova identità. L’unica consolazione è la crisi dei cugini, piazzati appena sopra la zona retrocessione. In panchina c’è Papadopulo, in campo alcuni ex bianconeri quali Peruzzi, Di Canio e Rocchi. Non c’è più Simone Inzaghi. L’attuale tecnico ha lasciato Roma a gennaio per accasarsi alla Samp in cerca di più spazio e nuovi stimoli.

La sfida non è bella, anche per il nervosismo. La Juve manca di qualità in mezzo al campo e fatica a creare. Davanti la coppia obbligata Zalayeta-Del Piero dura poco più di 15 minuti. Il capitano si fa male ed esce: entra Olivera e Capello si gioca un 4-2-3-1 con Camoranesi, Olivera e Nedved alle spalle del Panterone.

Sembra la classica partita da 0-0, quella che può sbloccarsi solo con una giocata. E la giocata la trova uno dei pochi che ce l’ha nel repertorio. Pavel Nedved è il grande ex, mai più amato dopo la sua partenza per Torino. Il ceko è anonimo per quasi 80 minuti, poi inventa il numero che vale la partita e, a posteriori, un pezzo di Scudetto: doppio dribbling in area per cercare lo spazio necessario per girarsi e infilare l’incrocio con il mancino. Nella da fare per Casazza che ha preso il posto di Peruzzi nell’intervallo.

Restano 5 minuti e Buffon mette l’ultima pezza sulla punizione di Oddo, suo futuro compagno nel Mondiale di un anno dopo in Germania.

È un 1-0 che vale oro, impedisce al Milan il primo sorpasso dell’anno e fa crescere l’attesa dello scontro diretto, in programma 2 settimane dopo a San Siro. L’8 maggio, il giorno del cross in rovesciata di Del Piero e del colpo di testa vincente di Trezeguet. Una giocata che sarà la copertina dello Scudetto e che neppure Calciopoli potrà scalfire.

Che spettacolo a Imola

Domenica 24 aprile c’è un altro evento che mette l’Italia al centro dell’attenzione. A Imola si corre il Gran Premio di San Marino. Tutti i tifosi Ferrari sperano in Michael Schumacher e il tedesco non delude. Non vince solo a causa di un problema che lo costringe a partire dalla settima fila. Ma la sua gara è uno spettacolo puro: sorpasso dopo sorpasso sfiora il trionfo, battuto solo da Fernando Alonso, suo futuro erede sulla rossa.

Sicurezza negli stadi? Gara rinviata

Il 25 aprile 2005 avrebbe dovuto essere una giornata importante per il calcio italiano. Quella dell’entrata in vigore della nuova legge sulla sicurezza negli stadi. Avete presente posti numerati, biglietti nominali, tornelli? Proprio quella. Una partita da rinviare. Fortunatamente (o sfortunatamente per qualcuno) solo di pochi mesi!

Berlusconi tra calcio e governo

Lo Scudetto perso contro la Juve arriva in un momento non facile per Silvio Berlusconi. A fine aprile, proprio a ridosso di Lazio-Juventus, c’è il passaggio dal Governo Berlusconi bis al Berlusconi ter. L’esito delle elezioni regionali di inizio aprile è stato nefasto per il centrodestra ed è il momento delle rese dei conti interne. Soprattutto dentro Alleanza Nazionale, uno degli allenati di governo. Nonostante tutto, il Berlusca resterà in piedi fino alla fine della legislature, un anno dopo. Ma senza un tricolori rossoneri da vantare nella successiva campagna elettorale.

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