Corto Muso 8 – It’s the CL, baby

Come tutti sanno non sono un fan del nuovo allenatore della Juventus; e come ho già detto molte volte i miei dubbi su di lui sono più sull’extra-campo che sul campo. Tuttavia almeno un dubbio di campo lo avevo: mentre ho sempre apprezzato il modo in cui Sarri disponeva la sua squadra in fase difensiva (forse troppo stretta in fase di non possesso, ma son dettagli) la sua fase offensiva non mi entusiasmava. La trovavo noiosa, troppo schematica e bloccabile con accorgimenti tattici elementari; i problemi al Napoli erano per me evidenti e in qualche misura lo sono stati anche al Chelsea. Dopo un buon inizio, il Chelsea ha avuto una fase centrale del campioniato bruttissima, dovuta specialmente alla prevedibilità della sua fase offensiva. Invece in questo inizio anno la Juventus ha mostrato una varietà offensiva abbastanza sorprendente e questa è sicuramente una buona notizia.

La partita di ieri è stata ben condotta, sebbene i due errori (il primo marchiano) su calci piazzati lascino l’amaro in bocca. Ma io sono del parere che un allenatore fa bene quando vince le partite che deve vincere e non perde le partite che non può perdere; e dato che la partita di ieri non rientrava in nessuna di queste due categorie mi posso anche accontentare e aspettare prima di formulare un primo giudizio.

Ma questo discorso mi fa venire inevitabilmente in mente la più grossa sorpresa di questo turno di CL (no, non è l’Inter…) ovvero la sonora sconfitta dell’Atalanta a Zagabria. E forse chi ha tessuto le lodi di Gasperson per un anno intero dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere, perché la Dinamo è la peggiore squadra del lotto insieme al Genk. Perché Gasperson è il tipico allenatore da imprese, da cuore oltre l’ostacolo, da miracoli sportivi e a me questi allenatori sono sempre stati pesantemente sui cosiddetti. Perché, visto l’enorme divario fra Atalanta e la Dinamo, la partita di ieri sera era una partita da vincere o almeno da non perdere e quindi rientrava totalmente nelle categorie enunciate sopra. E queste partite sono per me totalmente in carico all’allenatore e dicono tantissimo sul suo valore. Poi ci si può chiedere che è successo e la mia risposta scherzosa ieri sera è stata che si poteva spiegare solo con l’invasione dell’Hotel dell’Atalanta da parte di un gruppo di allegre giovani croate (i croati, come i serbi, sono un popolo festaiolo contrariamente alle apparenze; per fare un party ogni scusa è buona).

Tornando seri il problema dell’Atalanta è chiaramente avere preparato la partita malissimo, perché i goal presi sono da dilettanti. E questo ricade totalmente sull’allenatore.

Per chiudere il cerchio, adesso la Juventus è attesa da quattro partite che deve vincere (Verona, Brescia, Spal, Bayer); da queste si potrà cominciare a giudicare l’annata di Sarri. E come sempre non ci saranno sconti.

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