Come è cambiata la Juventus Under23 dopo il mercato di gennaio 2020?4 min di lettura

Se il calciomercato per la prima squadra bianconera è stato vissuto con relativa tranquillità e poche operazioni, quasi esclusivamente in uscita, la seconda squadra della Juventus ha effettuato tante operazioni nella finestra di gennaio.


Porte girevoli lunghe un mese per la rosa di Pecchia a cui certamente la società non ha facilitato un lavoro già complesso di suo. Certo, l’Under 23 è ancora ben in corsa per raggiungere i Playoff, i primi della sua storia, e ha ancora la possibilità di qualificarsi alla finale di coppa Italia di categoria (fra circa 10 giorni il ritorno contro la Feralpi dove c’è il 2-0 di Salò da ribaltare) ma il progetto fatica a decollare ed i progressi si vedono a rilento e con discontinuità.

Il campionato di serie C che però riparte da questa domenica è tutto un altro torneo, lo è sempre stato, perché ci sono squadre che facendo “la rivoluzione” si sono rinforzate alzando l’asticella degli obiettivi ed altre che, spesso per motivi di bilancio, hanno dovuto fare cassa con i propri gioielli per poter arrivare economicamente a fine anno.

Il mercato della Juve ha visto una movimentazione di giocatori che ha visto cambiare completamente il volto all’attacco bianconero con ben 4 arrivi e 4 partenze: out il bomber Mota Carvalho in direzione Monza, Eric Lanini al Parma e poi prestato in B, Han che ad inizio gennaio ha seguito Mario Mandzukic in Qatar e Stefano Beltrame ceduto in Bulgaria.

Al loro posto sono entrati Ettore Marchi e Matteo Brunori, due giocatori che conoscono benissimo la serie C, specialmente il primo, e poi Vrioni dalla Samp e Marques dal Barcellona B. Se per gli ultimi due, in particolar modo lo spagnolo, si conosce relativamente poco e servirà un bel po’ di tempo per giudicarli, Marchi e Brunori sono giocatori che già si sono messi in mostra nell’ attuale serie C e possono dare una grande mano a questa Juventus.

Marchi per esempio è una punta d’ esperienza che ha giocato in diverse piazze importanti con oltre 200 presenze di serie C fra girone A e girone B e oltre 130 in serie B.
Una prima punta che non segna moltissimo ma che gioca molto per la squadra aprendo gli spazi per gli inserimenti dei compagni. Con l’arrivo di Mota proprio nel Monza ha visto ridurre ulteriormente gli spazi e ha quindi scelto i bianconeri per ripartire.

Matteo Brunori Sandri, 25enne brasiliano, è invece un giocatore che è arrivato al professionismo troppo tardi per le sue qualità e che non ha assolutamente sofferto lo scorso anno il passaggio dai dilettanti ai professionisti.
Anche lui è una prima punta ma con più fiuto del gol, dotato di grande tecnica e spesso letale dentro l’area di rigore.

Lo sa bene la stessa Juventus che al Moccagatta ha subito la scorsa stagione un bellissimo gol proprio da questo giocatore, così come l’Alessandria a cui segnò in primavera una strepitosa doppietta.
Per lui nel 18-19 con l’Arezzo 35 presenze con 13 gol e 2 assist  nella stagione regolare, 5 presenze e 4 reti nei playoff che gli sono valsi la chiamata in B con il Pescara dove ha trovato poco spazio.

I gol di Matteo Brunori Sandri con la maglia dell’Arezzo nella scorsa stagione

Entrambi hanno già esordito in maglia bianconera: Marchi ha già anche segnato il suo primo gol con la nuova maglia nell’ultima trasferta a Busto Arsizio mentre Brunori ha esordito pochi giorni fa nella semifinale di coppa Italia.

L’unica cessione davvero importante è stata quella di Mota che, grazie ai suoi gol e prestazioni, ha spesso trascinato la squadra a grandi rimonte e vittorie importanti.
Gli altri, Han in testa, non hanno mai reso rispetto al loro valore come è successo a Luca Clemenza che doveva essere il fulcro di questa nuova Juve ma che non è mai davvero riuscito a dimostrare tutto il suo valore.Per gli altri reparti solo qualche operazione di restyling e giocatori giovanissimi per il futuro.

La seconda squadra della Juventus si è dunque rinforzata? Presto per dirlo ma sulla carta non ha lavorato male ma, come già detto ad inizio stagione, tanto se non tutto dipenderà dalla velocità con cui i nuovi arrivi, soprattutto i neofiti della categoria, si abitueranno ad indossare la maglia bianconera e giocare alla terza serie italiana.