È stata colpa di Ronaldo o della Juve?

Premetto che non ho percepito le parole di Bonucci e Chiellini come un attacco a Ronaldo. Le ho commentate nella chat Telegram leggendole più come un’autocritica che un atto d’accusa. Penso sì che non siano state casuali, né quelle né quanto scritto su alcuni giornali (il timing è quello da discorsi preparati, coordinati), ma ritengo che lo scopo non fosse incolpare qualcuno, quanto piuttosto spiegare l’operazione di restauro dello spogliatoio e la necessità di voltare pagina.

Una volta che l’esperienza di CR7 alla Juventus si è conclusa, si è giustamente ripuntato sul gruppo che da sempre è fondamentale a Torino e che aveva perso la sua caratteristica principale: che le regole si applicassero e valessero per tutti. È giusto: va via la stella delle stelle e si ritorna ad essere organizzativamente e mentalmente dei soldatini (cit. Cassano). Lo si poteva fare pure con Ronaldo? Forse sì. Da qui la necessità di fare autocritica. Di sicuro, lo si deve fare ora che non c’è più.

Precisato questo, possiamo aggiungere qualche valutazione.

Io ad esempio ritengo che la Juventus sia stata colpevolmente inadeguata tecnicamente e tatticamente proprio quando ha aggiunto in rosa uno dei più forti calciatori di sempre e penso che Ronaldo abbia performato su ottimi standard, ma sia stato la ciliegina di una la torta non riuscita e a volte assente.

Al di là dei problemi di spogliatoio, che immagino essere stati più di invidia per un trattamento diverso che di reale conflitto (in passato abbiamo anche vissuto le scazzottate, la caccia alla talpa, gli sgabelli, ecc…), ciò che secondo me ha inciso sono stati proprio i risultati. Le vittorie infatti aiutano a farsi andare bene tutto. Sticazzi se Ronaldo salta le sedute tattiche: poi domenica ce ne fa 2 e vinciamo. Fa niente che a Lecce non si sieda in panchina perché ha da inaugurare un hotel o un centro estetico: era ottobre, tanto poi da dicembre in poi ti fa 26 gol in 23 partite di campionato e te lo fa vincere quasi da solo.

Il punto è che la Juventus, i campionati, li vinceva pure senza di lui. Questo “tanto ci fa vincere”, probabilmente, ce lo aspettavamo soprattutto in Champions ed è proprio in Europa che le cose non sono funzionate come avrebbero dovuto.

In 101 partite nel Real, Ronaldo aveva segnato 1 gol ogni 85′, una roba pazzesca (105 gol in 101 gare). Irripetibile? Probabilmente sì, ma da noi ha segnato 1 gol ogni 124′ il primo anno, ogni 178′ il secondo anno e ogni 142′ il terzo. Numeri non da alieno. E non è nemmeno colpa dell’età, visto che allo United è tornato a segnare 1 gol ogni 84′, la “sua” media storica.

La Juve, si sa, non è una squadra “offensiva”. Da noi prima non prenderle, come “DNA” (cit.). Epperò le abbiamo prese. È soprattutto negli scontri diretti che non abbiamo sfruttato CR7. Il primo anno ha fatto 3 gol per eliminare l’Atletico (da solo) e 2 gol all’Ajax che però non sono bastati perché ne hai subiti 3 perdendo in casa. Il secondo anno ha fatto 2 gol al Lione e non sono bastati nemmeno quelli perché ne hai subiti altrettanti. Il terzo anno è arrivato stanco e svuotato alla doppia sfida contro il Porto, forse sovrautilizzato, ma siamo riusciti ad essere eliminati comunque nonostante 4 gol realizzati (con Chiesa superstar).

Insomma, non ha funzionato. E in Campionato, con Pirlo, non sono bastati i suoi 29 gol (capocannoniere) per vincerlo, anzi abbiamo seriamente rischiato di arrivare quinti.

Con una squadra così indietro e dopo un fallimento sportivo come quello della 2020/21, non aveva probabilmente più senso continuare, per entrambi. Per la Juve, perché economicamente troppo oneroso. Per il gruppo, perché si stava un po’ perdendo lo spirito e l’unità. Per il giocatore, perché merita vetrine migliori di una squadra che festeggia un gol di Faraoni.

Chiudo rispondendo alle due domande più difficili sull’argomento. La non unità di spogliatoio ha portato ai risultati sportivi sotto le aspettative? O è più vero il contrario, ovvero che i risultati sportivo sotto le aspettative hanno ingigantito e reso un problema alcuni comportamenti e atteggiamenti? Per me, la seconda.

Seconda domanda: potendo scegliere, lo riprenderei? Probabilmente no. Col senno di poi, non eravamo pronti ed era il periodo peggiore per inserire un giocatore del genere in rosa anche perché l’effetto “immagine” di Ronaldo è un moltiplicatore incredibile sia in positivo, ma anche – quando non vinci – in negativo. Razionalmente, sarebbe stato meglio, potendolo decidere a posteriori, rifondare subito e iniziare un nuovo ciclo con 2-3 anni di anticipo. Poi il Covid ha distrutto pure l’investimento economico e non te lo ha fatto sfruttare nemmeno da quel punto di vista, come avresti potuto. Però sono molto felice di aver visto un calciatore del genere in bianconero e sarò sempre grato al presidente Agnelli per aver avuto comunque l’ambizione e il coraggio di portarcelo a Torino. Con qualche rimpianto, ma avendoci provato e avendo comunque goduto ad ogni suo gol.

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