Guida agli ottavi del mondiale femminile

Quattro anni fa l’allora presidente della LND, Felice Bolloli sbottava durante una riunione di lega che non era possibile investire dei soldi per “queste quattro lesbiche che giocavano a calcio”. Pochi anni dopo il calcio femminile in Italia sta passo dopo passo prendendosi numerose rivincite sulle tante persone che si sono battute perché il football in rosa non rimanesse solamente uno sport di nicchia.
Quest’estate, con i mondiali, le azzurre stanno facendo innamorare, come avevano promesso prima di partire per la Francia, i milioni di telespettatori che sono rimasti incollati ,sulle reti Rai e su Sky, a tifare per un gruppo formidabile e coeso di amiche che sta tenendo ben alto l’onore dell’Italia.
Un pubblico rapito dal sorriso e dalla passione di chi il calcio lo considera ancora un gioco e non un lavoro mettendoci una professionalità che ancora sulla carta non esiste.
Giorno dopo giorno, questo mondiale italiano sta diventando sempre di più uno spot anti pregiudizi, indebolendo barriere culturali e conquistando le prime pagine di tutti i quotidiani sportivi italiani, entrando nel cuore della gente che ritrova nel calcio delle donne i veri valori dello sport.
Non è un caso che i successi e la competitività siano arrivati mettendo al timone della nazionale uno dei ct più preparati del mondo che ha saputo raccogliere, continuare e affinare un lavoro iniziato tre anni fa dai club professionistici. Non è neanche un caso se la storia si ripete anche al femminile ovvero che la squadra azzurra risente positivamente della contaminazione del blocco Juve.
E così che le ragazze mondiali hanno vinto martedì il proprio girone andando oltre le più rosee aspettative.


Non possono che essere la sorpresa più bella di questo mondiale e non hanno nessuna intenzione di fermarsi ora che inizia il bello con la fase ad eliminazione diretta.
Un girone condotto con personalità giocando con concentrazione e grinta indipendentemente dalle squadre che avevano di fronte. Sono bastati i primi 45’ della prima partita per sciogliere la tensione e per dimostrare che le nostre ragazze mondiali non sono andate in Francia solo come comparse.
E’ la doppietta di Barbara Bonansea nel secondo della prima partita del girone a ribaltare e shoccare l’intera Australia, squadra e tifosi ed una federazione, quella oceanica, che probabilmente dovrà rivedere la clausola nei contratti delle atlete che non possono venire nel campionato italiano perché considerato di basso livello.
La manita alla Giamaica, cinque reti nuovamente di firma bianconera (tripletta di Cristiana Girelli e doppietta di Aurora Galli) ci consegna già la qualificazione agli ottavi, permettendoci di affrontare il Brasile di Marta solo per definire la posizione finale del girone. Nonostante la sconfitta subita, arriva il primo posto e sulla carta un ottavo più favorevole contro la
Cina, nobile decaduta del calcio femminile ma che sta lentamente tornando più competitiva.
Se gli attacchi staccano i biglietti, le difese fanno vincere le partite, così le azzurre di Milena Bertolini hanno costruito le loro sicurezze e la loro forza sulla solidità della nostra retroguardia capitanata da Sara Gama e sulle parate di Laura Giuliani, uno dei migliori portieri del torneo.
A obiettivo minimo raggiunto le nostre campionesse, che danzano sul campo giocando a calcio con personalità e che ballano anche a fine gara la macarena coinvolgendo il pubblico francese che le ha adottate, non resta che continuare a stupire con il pensiero stupendo di eguagliare almeno il miglior risultato della storia, ovvero i quarti raggiunti nel 1991 quando la maglia azzurra la vestiva gente come Carolina Morace e Rita Guarino.
Se l’Italia vola in campo e nei consensi in patria che aumentano dopo ogni partita (incredibile i quasi 7.5 milioni di italiani che hanno seguito la gara contro il Brasile con quasi il 33% totale di share), il resto del torneo sta regalando agli spettatori un calcio evoluto da gran parte delle squadre.

Gama e compagne sono inserite nella parte bassa del tabellone e saranno dirette interessate di una delle tante supersfide di questi ottavi fra l’Olanda campione d’Europa in carica che ha faticato un po’ nel gironcino ed il Giappone, vice campione del mondo nel 2015 ma che sta pagando il cambio generazionale e che ha deluso fino ad ora.
Germania – Nigeria, uno dei due ottavi di finale probabilmente dal risultato già scritto, e Svezia – Canada, sfida fra nobili, completano la parte bassa del tabellone. Nella parte alta sono invece concentrate già dal primo turno eliminatorio, i match più interessanti: se l’Inghilterra avrà pochi problemi a sbarazzarsi del modesto Camerun, le altre tre sfide sono molto più equilibrate. La partita più bella sia come fascino che come contenuti in campo, è sicuramente Francia – Brasile di domenica sera, la gigante Renard contro il talento di Marta e Cristiane, la tecnica di Eugenie Le sommer contro quella della milanista Thaisa. La vincente incrocerà chi la spunterà fra le fortissime americane e la Spagna. Chiude il tabellone la gara più equilibrata in assoluto fra l’Australia di Sam Kerr e la Norvegia orfana del pallone d’oro Ada Hegerberg che non è venuta in Francia in polemica contro la sua federazione.

Il campionato del mondo entra nel vivo e, oltre al trofeo in palio il 7 luglio a Lione, mette in palio anche i posti per le olimpiadi del prossimo anno a Tokyo dove accederanno, per quanto riguarda l’Europa, le prime 3 classificate. La realtà ci dice che per raggiungere questo obiettivo serviranno imprese dal coefficiente ancora più alto di quelle affrontare finora ma con la voglia di continuare a sorprendere e di superare i propri limiti niente è impossibile, già dalla sfida contro le cinesi di Montpellier che vale un pezzo di storia.
Forza ragazze mondiali, l’Italia chiamò!

Share