Pol Lirola: la «Next Best Thing» sulla fascia destra

di Elena Chiara Mitrani


Le giovanili dell’Espanyol, quella foto con Nedved, l’esperienza nella Primavera di Fabio Grosso. Viareggio, la tournée in Australia, Sassuolo, il gol contro il Bilbao. Il percorso di Pol Lirola.


[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]P[/mks_dropcap]ol Mikel Lirola Kosok nasce in Catalogna, a Mollet del Vallès, 25 km a nord di Barcellona, il 13 agosto 1997. Pensando a questa regione come patria calcistica e fabbrica di talenti, il pensiero va subito al Barça e alla Masia, ma non bisogna dimenticare che in città c’è un altro club: l’Espanyol. È proprio in questa squadra che Lirola comincia la propria carriera e viene promosso, a soli 17 anni, nella squadra B, che milita nella terza divisione spagnola. Gioca i suoi primi 90 minuti da titolare nella partita vinta 2-0 contro il Gimnàstic Terragona, nell’agosto 2014.

L’incredibile e costante lavoro di scouting messo in atto da Fabio Paratici porta la Juventus sulle tracce del giovane terzino dell’Espanyol, e i bianconeri riescono a strappare un prestito nel gennaio 2015. Bruno Zandonadi, agente del giocatore, ha raccontato a gianlucadimarzio.com il momento in cui, per la prima volta, Lirola ha sentito il proprio nome accostato alla Juve: «Alla fine di una partita dell’Espanyol si presentò un rappresentante della Juventus, direttamente con un’offerta scritta. Sapendo però della passione di Pol per i bianconeri, volutamente non gli dicemmo nulla dell’offerta pronta e solo il giorno dopo al ristorante gli chiedemmo: ‘Pol se tu dovessi andare via da qui e potessi scegliere una qualsiasi squadra del mondo, quale sceglieresti?’”. La risposta? “Disse ‘Solo la Juventus’. Secco, senza esitazioni. Solo a quel punto gli dicemmo dell’offerta già pronta dei bianconeri. Pol è cresciuto con la grande Juventus di Lippi e Capello e si è appassionato fin da subito ai colori bianconeri. I suoi idoli sono Del Piero, Zidane, ma soprattutto Nedved».

Ed è proprio con Nedved che Pol appare in una foto del gennaio 2015, agli inizi della sua avventura in bianconero. Sembra la foto di un ragazzo qualunque che abbia avuto la fortuna di incontrare uno dei suoi idoli, invece è l’immagine che suggella l’inizio del legame tra Lirola e i colori bianconeri.

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I primi sei mesi del terzino catalano alla Juve non sono eccezionali, ma il giocatore viene confermato e acquistato a titolo definitivo per 500.000 €. L’inizio della stagione 2015/16 segna però un vero cambiamento nel giovane difensore che, sotto la guida di Fabio Grosso, diventa presto uno degli uomini chiave della Primavera bianconera. Schierato per la prima volta contro il Modena a inizio stagione, sfodera ottime prestazioni, finché un infortunio lo costringe ad uno stop. Durante la sua assenza, Grosso sceglie di giocare con la difesa a 3, non avendo soluzioni alternative a Lirola per giocare a 4. Pol rientra l’8 novembre e non abbandona più il posto da titolare, giocando tutte le partite. 37 presenze, l’esordio in Europa Youth League, le eccellenti performance sia in Campionato che in Coppia Italia sono parte del bagaglio di esperienze accumulate da Pol durante la passata stagione. La Juventus sfortunatamente viene sconfitta in finale in entrambe le manifestazioni, ma riesce a conquistare il torneo di Viareggio; Lirola è determinante con un gol ai quarti contro il Bologna ed un gol, un assist, e un rigore segnato nella semifinale decisa dai tiri dal dischetto contro lo Spezia.

«Quando mi è stato detto che la Juventus mi voleva a Torino non ci credevo: giocavo nell’Espanyol, la squadra del cuore di mio papà, e già non mi pareva vero. Prima ancora di iniziare a giocare ho preso conoscenza di Vinovo, delle strutture. Tutto è molto organizzato, mi stupisce la vicinanza con la prima squadra: in Spagna c’è molto più distacco con le giovanili». Così Pol si è espresso, parlando con la Gazzetta dello Sport, nel febbraio 2016, proprio nel pieno di una stagione così impegnativa e ricca di emozioni. Lo stesso Allegri, nell’inverno 2016, si lascia andare ad ottimi giudizi sul giocatore, che l’estate successiva parte in tournée in Australia per giocare da titolare nelle prime amichevoli di fine luglio, visto che la prima squadra è rimaneggiata a causa delle vacanze posticipate di chi ha partecipato agli Europei. Ma in rosa ci sono già Lichsteiner e il nuovo acquisto Dani Alves; l’ecletticità del brasiliano e l’esperienza dello svizzero chiudono ogni possibile spazio per Lirola sulla fascia destra della prima squadra, senza tenere conto del ritorno di Cuadrado. Eppure, il ragazzo merita una chance in Serie A, la Juventus si accorda quindi con il Sassuolo per un prestito biennale, un accordo in cui tutte le parti coinvolte vincono: i neroverdi possono testare un giovanissimo molto interessante, Lirola ha la possibilità di fare esperienza in Serie A e in Europa, e la Juventus ha l’occasione di veder maturare il suo gioiello, mentre la fascia è coperta da due affidabilissimi giocatori che però superano ormai la trentina.

L’esordio di Lirola con i neroverdi si compie a fine agosto contro la Stella Rossa di Belgrado, nella gara di ritorno del secondo turno preliminare di Europa League, a Belgrado. All’andata il Sassuolo ha vinto 3-0, il ritorno è poco più di una passerella, considerato anche che Berardi trova il gol del vantaggio alla mezz’ora. La partita finisce 1-1, con una buona prestazione di Lirola, solido nella fase difensiva e rapido nelle ripartenze sulla fascia. Però, il gol contro l’Athletic Bilbao, segnato durante la prima partita della fase a gironi, è il primo vero highlight della carriera neroverde di Lirola. Per adesso, l’ambizione del giovane laterale destro può essere quella di rimpiazzare Gazzola nelle gerarchie di Di Francesco. Ma, nel lungo termine, il suo obiettivo è senz’altro quello di rientrare alla Juventus, con un bagaglio sufficientemente importante da permettergli di battersi per un posto nella prima squadra bianconera.


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di Luca Rossi


I punti forti e i margini di miglioramento del terzino catalano, attualmente calato in una realtà che ha tutte le caratteristiche giuste per permettergli di affermarsi.


[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]P[/mks_dropcap]ol Lirola ha un grandissimo potenziale e, inutile girarci attorno, potrebbe diventare il futuro della fascia destra bianconera. Daniel Alves ha 33 anni, Lichtsteiner è quasi sicuramente alla sua ultima stagione alla Juventus e Cuadrado non è propriamente un terzino. Il problema della corsia di destra busserà presto alla porta della dirigenza juventina e il giovane spagnolo potrebbe costituire una soluzione perfetta.

Lirola è un terzino destro dalle spiccate doti offensive, che pertanto può ricoprire anche il ruolo più avanzato di ala. Fisicamente spicca per la propria rapidità ed è di buona statura (1,83), caratteristica che gli lascia in dote una discreta tenuta fisica. È efficace sia nello scatto sul breve (il cosiddetto strappo) sia sulla lunga distanza. Possiede una notevole tecnica di base, che gli consente di divincolarsi egregiamente nel dribbling nello stretto e di mostrare grande abilità nel palleggio. L’unione di queste caratteristiche fisiche e tecniche forgia una delle principali armi di Lirola: la capacità di realizzare ottime percussioni nella metà campo avversaria, palla al piede in solitaria o con la collaborazione dei compagni.

https://www.youtube.com/watch?v=BrJ7_id-5mE


Si noti come l’ex Primavera bianconero sia in grado, sia con un dribbling secco, sia di slancio, sia con una finta di corpo, di superare uno o due avversari con relativa facilità, andando a creare superiorità numerica e quindi dei presupposti pericolosi per segnare. Ovviamente l’efficacia di queste giocate può venire alimentata dalla collaborazione con i compagni attraverso triangoli e sovrapposizioni di cui lui spesso è protagonista. Inoltre, nella metà campo avversaria, il suo modo di attaccare non è monotono: sa saltare l’uomo in diverse maniere, quindi non è prevedibile ed è in grado sia di andare sull’esterno a fondocampo per eseguire un cross basso o alto (in genere compiuto con precisione), sia di penetrare accentrandosi, per andare al tiro o entrare in area di rigore. A conferma di quest’ultimo caso calza a pennello il goal realizzato in Europa League contro l’Athletic Bilbao.

https://www.youtube.com/watch?v=BMYdW9srGIQ


Questa segnatura dimostra, oltre ad una notevole capacità tecnica, una grande intelligenza nell’utilizzo del pallone e un’ottima gestione della sfera a testa alta. Infatti, dal video si nota come Lirola si allunghi il pallone con il giusto mix di timing e forza, superando due uomini ma lasciandosi comunque il tempo e lo spazio per saltare l’ultimo difensore rimasto. L’esecuzione col sinistro evidenzia anche una buona padronanza del piede debole, altro segnale di un alto livello tecnico. Però, il vero messaggio che Pol manda con questa realizzazione è quello di un giocatore che ha la personalità di tentare la giocata complicata, se opportuna. Una sfrontatezza non indifferente quando si hanno appena 19 anni e si è alla prima apparizione in Europa League. Questa è l’attitudine di coloro che possono davvero diventare dei campioni, non hanno paura di sbagliare nell’effettuare una giocata difficile e non si limitano coprire banalmente il proprio ruolo. Non è un caso che molti abbiano visto in questa rete un gol da predestinato.

Ci sono chiaramente ancora margini di crescita: il numero 20 del Sassuolo, in proiezione offensiva, deve migliorare nella scelta di passaggio più efficiente e nell’effettuazione del cross conclusivo.  Deve inoltre cercare di contenere la tentazione di effettuare alcuni dribbling non necessari. Non sono sicuramente difetti macroscopici, anzi, le statistiche parlano: l’anno scorso con la Primavera bianconera in 37 presenze ha totalizzato 3 goal e 9 assist. In 6 uscite con la maglia neroverde ha già collezionato un goal e un assist; davvero non male per un Under 20.

Lirola ha dimostrato anche delle discrete doti difensive nonostante sia perlopiù un terzino di spinta. È necessaria ancora una maggior disciplina tattica soprattutto per quanto riguarda il posizionamento in fase di non possesso. Questo aspetto ha una rilevanza decisamente differente tra Primavera e Serie A, ed è risaputo che l’aspetto difensivo nel campionato italiano è fondamentale. Più che buone sono le sue doti nell’anticipo e anche nell’ 1vs1 grazie anche alla reattività fisica di cui dispone. Contro l’Athletic Bilbao ha contenuto egregiamente la spinta di Muniain, contribuendo a mantenere la porta inviolata. Ovviamente non ha l’esperienza dei veterani del ruolo, ma il tempo è dalla sua parte.

Le basi sicuramente sono più che buone per far emergere un gran giocatore e a questo proposito il Sassuolo può essere la squadra adatta per farlo crescere. Si tratta innanzitutto di una piazza nota per la serenità dell’ambiente e per la capacità di valorizzazione dei giovani. Berardi, Vrsaljiko e Politano sono solo alcuni esempi. C’è un progetto valido, che finora ha ottenuto risultati positivi, con un allenatore preparato e motivato. Inoltre la possibilità di giocare in Europa non può far altro che arricchire Lirola tecnicamente e caratterialmente portandolo a confrontarsi su palcoscenici importanti con un calcio diverso da quello italiano e con un’intensità differente rispetto alla Serie A. Anche dal punto di vista tecnico-tattico la squadra emiliana appare l’approdo ottimale. Il Sassuolo si schiera con un 4-3-3 in cui i terzini devono giocare  a tutto campo. A loro è affidato il compito di proporsi continuamente in fase offensiva; fase in cui le fasce sono estremamente coinvolte per le combinazioni tra gli esterni d’attacco e, per l’appunto, i terzini. Impressionante è stata per esempio la valorizzazione e la crescita in questo senso del già citato Vrsaljiko, ora accasatosi a Madrid, sponda Atletico, che con Berardi ha formato un binomio estremamente valido sulla fascia destra. Inoltre Di Francesco impone la filosofia di non buttare mai il pallone e questo non può far altro che giovare alle capacità decisionali del nostro talento spagnolo sotto la pressione avversaria. Ai terzini è richiesto però anche un importante contributo di copertura. Di Francesco infatti, pur essendo allievo di Zeman, pone molta attenzione alla fase difensiva, che deve essere la base di partenza necessaria per poter sfoderare il potenziale offensivo di cui il Sassuolo dispone. La squadra deve esercitare un pressing alto stando molto corta e ciò richiede un’attenzione tattica non indifferente. Il calcio italiano e una squadra organizzata come il Sassuolo, in cui i terzini ricoprono un ruolo cruciale non potranno far altro che giovare a Lirola anche dal punto di vista difensivo.

Tutto gioca in favore del terzino catalano, dunque: il talento e i mezzi fisici a sua disposizione, il tempo concessogli per maturare, l’ambiente in cui sta avendo occasione di crescere. La Juventus può permettersi di aspettare questo giovane talento, nella speranza che possa diventare un punto fermo nel futuro.

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