Precedenti: Juventus-Bologna 2012

Juventus-Bologna è gara sempre complicata, a Torino come in Emilia. Rossoblu primi a uscire indenni dallo Stadium nel 2011. Un anno dopo, nel giorno di Halloween, vittoria con prestazione mostruosa di Pogba.


Juventus-Bologna è la classica sfida che inganna. Quella che, stando ai numeri e ai precedenti, rientra nella categoria “a senso unico”. Invece il campo ha spesso detto altro. Cioè felsinei capaci di impegnare all’estremo i bianconeri. Anche in tempi recenti. Un dato su tutti? I rossoblu sono stati i primi a non uscire a mani vuote dallo Stadium. Storia del settembre 2011. E non è un caso isolato.

Bologna saldo in groppa a cavallo del 2010

Senza scomodare un passato remoto (i precedenti in Serie A si avvicinano a quota 150), limitiamoci al nuovo millennio. “Equilibrio” è la parola chiave per leggere la storia di Juventus-Bologna.

Anzi, a cavallo del 2010, i rossoblu infilano un tris di risultati utili consecutivi sotto la Mole. Dopo un 4-1 datato 2009 nel segno di Giovinco (gol e giocate da applausi) alla squadra già allora nel segno del Mihajlovic I, gli emiliani invertono la rotta. Prima fermano la corsa iniziale di Ciro Ferrara, poi con l’ex Di Vaio regalano un dispiacere a Gigi Del Neri. Fino ad arrivare al già citato match del settembre 2011 (mercoledì 21), quando una rete di Portanova padre pareggia quella di Vucinic. Sembra spezzarsi subito l’incanto dello Stadium. Anche se si capirà presto il concetto: questo 1-1 rientrerà solo tra gli incidenti di percorso.

Un anno dopo, ancora di mercoledì

Il nuovo duello, targato 2012/13, parte subito con un aspetto in comune: si gioca di nuovo di mercoledì. Mercoledì 31 ottobre per la precisione. Con tutto ciò che ne consegue e che vedremo più avanti.

Per il resto tanto è cambiato. Lo Stadium si è rivelato più inespugnabile del previsto. Anzi, inespugnabile e basta: nessuno ci è ancora riuscito. La Juventus di Antonio Conte è diventata Campione d’Italia e ha lo Scudetto sul petto.

Novità anche per il Bologna che si presenta con il quarto allenatore diverso in 4 anni. Dopo Giuseppe Papadopulo, Alberto Malesani e Pierpaolo Bisoli, tocca a Stefano Pioli. L’ex bianconero è subentrato già nella stagione precedente e ha fatto benissimo. Un ritorno per lui in Emilia, nella piazza dove una decina di anni prima aveva iniziato il cammino da tecnico.

In campo nel giorno di Halloween

Mercoledì 31 ottobre. Si gioca nel giorno di Halloween. Anzi, nella sera di Halloween perché è in notturna. In concomitanza con feste varie organizzate qua e là. O con i più semplici “porta a porta” all’insegna del “dolcetto o scherzetto”.

La Juventus anticipa l’evento in chiave social. Con tanto di slogan “Una Juve mostruosa, continuiamo a far paura”. E la carrellata photoshoppata dei protagonisti: dal Conte Dracula (troppo facile!) a Freddy Krueger Buffon, da Joker Pirlo ad Hannibal Lecter Vidal. Fino a un Pogba versione Darth Maul di Guerre Stellari.

Un modo per stare al passo coi tempi. Ed esorcizzare un clima tornato pesante intorno alla Juve, modello 2006 tanto per capirsi. Il tecnico leccese non ha ancora smaltito la rabbia per la squalifica. Per lui la panchina sarà off limits ancora per un mese, ma almeno il suo vice Angelo Alessio ha scontato la pena ed è rientrato.

In compenso, dopo il precedente match di Catania, il plotone d’esecuzione mediatico ha ripreso a sparare. Domenica 28 ottobre, i bianconeri hanno espugnato il Cibali. Ma alcune decisioni arbitrali (in particolare del guardalinee Maggiani) hanno ridato fuoco alla miccia. Tanto che deve intervenire Andrea Agnelli. Il presidente è tipo che parla solo quando si supera il livello di guardia: ammette l’errore a favore (la rete annullata a Bergessio avrebbe avuto altro esito in tempo di Var) ma denuncia il solito clima ostile. Insomma cose già viste. E per evitare una vigilia troppo caotica ad Angelo Alessio, viene imposto il silenzio stampa. Meglio tacere e pensare al campo.

Parola al campo

Antonio Conte si sfoga a Vinovo e tiene alta la tensione. Una cura che fino a quell’ultimo barlume di ottobre è servita. Vinta la Supercoppa a spese del Napoli e in piena corsa per scavallare il girone di Champions. Ma è in campionato che i Campioni d’Italia sfogano i loro istinti. Nelle prime 9 giornate, il bottino è di 25 punti. Con il solo pareggio di Firenze (0-0) a “macchiare” un percorso di sole vittorie.

Nell’elenco delle vittime illustri sono già entrate la Roma di Zeman (4-1 con 3 gol nei primi 20 minuti) e il Napoli di Mazzarri. Quest’ultimo steso da un’inzuccata di Caceres e dal primo vagito del nuovo fenomeno di casa: Paul Pogba. Il francese ha conquistato tutti e non solo per la sassata contro i partenopei.

Tanto da meritarsi una maglia da titolare per il Bologna. Marchisio è out per un acciacco alla caviglia e Vidal è davvero in versione Hannibal Lecter, imbavagliato da un turno di squalifica. Rispetto alla sfida in Sicilia, Conte butta dentro anche Giaccherini e Caceres. Ma soprattutto dà un’altra chance a Bendtner, che ha fatto intravedere aspetti interessanti. Il danese affianca Quagliarella nel duo d’attacco. Con Vucinic e Giovinco pronti a subentrare.

Il Bologna non sta attraversando un momento top. Per la trasferta di Torino, il clima da “scherzetto” dà qualche chance in più ai rossoblu. Che in 9 partite hanno racimolato solo 7 punti e Pioli è pericolosamente in bilico. Allo Stadium giocano 3 ex (Sorensen, Pazienza e Marco Motta), mentre davanti Gilardino e Gabbiadini si travestono da spauracchi. 

Primo tempo a tutto Pogba

Juve in campo con la maglia nera. La stessa usata nel vittorioso big match col Napoli, quello in cui Pogba è uscito dal guscio. Ed evidentemente dalla seconda divisa il francese trae forza e ispirazione. È proprio lui, il più giovane in campo, a mettersi la squadra sulle spalle.

Nel primo tempo è uno show. Prima va in gol di testa, ma gli viene sanzionata una spinta sull’ex Motta. Poi fa tremare il palo della porta di Agliardi con un sinistro a giro da fuori area. E prima del riposo sfiora ancora la marcatura con un’inzuccata da centro area.

Il Bologna si affaccia un paio di volte nell’area bianconera, con tanto di rete giustamente invalidata a Gabbiadini per una precedente irregolarità.

Ripresa. Dopo aver dato qualche saggio in zona gol, Pogba mostra al pubblico dello Stadium altre doti. Si traveste da Pirlo e pesca Giaccherini solo in area felsinea: sponda di testa e volée decisiva di Quagliarella per il meritato vantaggio.

La rete di Fabio sblocca il punteggio ma non cambia il copione. La Juve prova a chiuderla e il Bologna non si dà per vinto. Anche ricordando il match di un anno prima, quando seppe rimontare lo svantaggio. E la storia si ripete. De Ceglie sparacchia male un rinvio mancino, il pallone finisce a Taider appostato a limite. Controllo e destro che si infila nell’unico angolo dove gli artigli di Buffon non possono arrivare: minuto 71, tutto da rifare.

Conte manda messaggi dall’alto. Dentro Asamoah, Giovinco e Vucinic, tre cambi nel giro di una manciata di minuti. E le scelte cambiano la partita. Il ghanese sfiora subito il nuovo vantaggio impegnando Agliardi in uscita. Ora è un assedio, ma per avere la meglio bisogna attendere il recupero.

Giovinco ricorda ancora il match del 2009 quando fu autentico protagonista e sale in cattedra. Cross a rientrare e nell’area piccola spunta la testa di Pogba che stavolta centra il bersaglio. Nella stessa porta in cui ha punito il Napoli. Un cioccolatino, anzi un “dolcetto” che cancella lo “scherzetto” alla bolognese.

Pogboom si merita la copertina. Per il gol e per la prestazione. A fine gara, l’allievo Alessio recita a memoria il copione impartito dal maestro Conte. Il suo “Paul deve essere più concreto” fa parte dell’addestramento a colpi di bastone e carota. Che una decina di giorni dopo porterà anche a una mancata convocazione per 2 ritardi: fuoriclasse si diventa anche con queste lezioni.

Buon compleanno Signora!

Intanto il 2-1 va in cassaforte. Rossoblu finalmente battuti (nel campionato precedente avevano imposto il pari anche al Dall’Ara). Vittoria numero 9 in campionato e risultato utile numero 49. Sommando i 38 del 2011/12 e un mattoncino messo da Del Neri nella sua ultima apparizione sulla panchina juventina.

Manca un passo a quota 50, che non arriverà mai. Pochi giorni dopo, l’Inter di Andrea Stramaccioni compirà la doppia impresa di fermare la striscia e di espugnare lo Stadium. Ma sarà un’impresa solo per gli annali perché i nerazzurri non saranno mai catalogati come avversari da Scudetto.

Ma prima del ko con i nerazzurri, c’è altro da festeggiare. Il 1 novembre si celebra il compleanno numero 115 del club. Con i bianconeri ancora in testa al campionato. Anzi, con il vantaggio ancora aumentato.

Sì, perché il turno di Halloween per altri è stato davvero spaventoso. Il Napoli per esempio, che cade in casa dell’Atalanta. O la Roma di Zeman che perde male anche a Parma. Il Milan ha giocato un giorno prima, evitando un rovinoso ko a Palermo e qualcuno teme uno scherzetto di Berlusconi ad Allegri, ormai sempre più sopportato.

A sorridere è solo l’Inter che batte la Sampdoria di Ciro Ferrara e resta a -4 dalla capolista, alla vigilia dello scontro diretto di cui sopra.

Maltempo da incubo in tutto il mondo

Purtroppo non è uno scherzo il maltempo che imperversa in quei giorni. Juventus-Bologna si gioca sotto la pioggia, ma in altre parti d’Italia il clima è anche peggio. Come nelle isole, con i collegamenti marittimi sospesi a causa del mare in burrasca.

Nulla a che vedere però con quanto accade negli Stati Uniti. Sulla East Cost imperversa l’uragano Sandy che mette in ginocchio soprattutto New York. Tanto da far annullare uno degli appuntamenti più attesi della Grande Mela: la maratona, fissata per domenica 4 novembre, è cancellata.

Al contrario di altri eventi anche più importanti previsti in quei giorni. Uno su tutti, l’Election Day per la Casa Bianca. Con Barack Obama che otterrà la riconferma dopo i primi 4 anni da Presidente, battendo il repubblicano Mitt Romney.

Intanto parte regolare anche la stagione NBA. E parte la caccia ai Miami Heat di Lebron James. Tanto per restare in tema di fenomeni.

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