Riccardo Orsolini

di Luca Rossi


La Juventus si è assicurata a partire da Giugno le prestazioni di Riccardo Orsolini per una cifra di base di 6,5 milioni di euro più altri 5 legati a bonus. Conosciamo meglio il nuovo acquisto bianconero.


[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]R[/mks_dropcap]iccardo Orsolini nasce il 24 Gennaio 1997 in un paese in provincia di Ascoli. Dall’età di sette anni inizia la trafila calcistica con la casacca del capoluogo marchigiano fino ad approdare sempre con la stessa maglia al calcio professionistico. La sua esplosione avviene nella stagione scorsa in cui con la Primavera ascolana mette a segno 22 goal e 9 assist in 25 presenze tra campionato Primavera, coppa Italia e torneo Viareggio. Numeri non indifferenti, sintomo di un talento ormai eccessivo per la categoria. Da Marzo 2016 viene portato in pianta stabile in prima squadra che milita in Serie B con la quale colleziona nove presenze. Nella stagione attuale si conferma un punto fermo della compagine allenata da Alfredo Aglietti. 21 le sue presenze finora nella serie cadetta condite da 4 gol e altrettanti assist. Queste annate più che positive non possono far altro che attirare le attenzioni di numerosi club di Serie A. Milan, Napoli e ovviamente Juventus sono le più interessate al talento marchigiano, che alla fine decide di vestire ancora una maglia bianconera, quella di Torino.

Orsolini è un esterno d’attacco mancino che può ricoprire il ruolo di ala sia a sinistra sia a destra. Per via di caratteristiche e ruolo ricoperto è stato ribattezzato dai più, e in particolare dal suo procuratore Di Campli, come il “nuovo Robben”. Tale paragone (come del resto quasi tutti i paragoni nel mondo del calcio) va preso con le pinze. Orsolini condivide senza dubbio col fuoriclasse olandese un’ottima statura, 183 cm (per 73 kg) che gli consente di essere piuttosto efficace nei contrasti aerei e di poter utilizzare favorevolmente il fisico nella difesa del pallone. A discapito di un’altezza di rilievo il numero 11 ascolano è dotato di buona rapidità e agilità a cui si affianca una più che distinta potenza nelle gambe nonché una coordinazione non indifferente. In particolare colpiscono la brevità e la rapidità dei passi che, unite all’eccellente tecnica di cui dispone, conducono a uno dei più importanti pregi: la superba abilità nel dribbling. La compresenza di un fisico potente e di un passo corto, doti che non frequentemente si abbinano in un singolo giocatore, gli consentono di non essere monotematico nel superare gli avversari bensì di possedere più armi a disposizione da poter usare anche nella medesima azione. Dribbling secco denso di tecnica, finte di corpo, azione in velocità e in progressione, dribbling nello stretto. Tutto questo fa parte del suo repertorio che in questa skill è veramente completo.

Con passi brevi e precisi nasconde il pallone e disorienta il primo avversario; un attimo dopo “svernicia” in velocità e progressione il secondo. Chiude l’azione con un cross effettuato col piede destro. Varietà.

Il marchio di fabbrica di casa Orsolini è comunque la classica azione compiuta dall’esterno mancino che partendo dal lato destro del campo si accentra per cercare lo spazio per il tiro dalla distanza o per un passaggio suggerito dall’eventuale taglio di un compagno.

Dribbling a rientrare per concludere col sinistro sul primo palo. Da apprezzare la rapidità dei tocchi sia con sinistro che col destro per eludere l’intervento avversario. Timbro.

Da entrambi i video è possibile evincere la discreta sensibilità del suo piede destro che esercita sia nella conduzione del pallone sia per cross o tiri. Questo aspetto è senza dubbio molto interessante considerando la giovane età del ragazzo. Si può scomodare Dybala per portare un esempio di disparità eccessiva nell’utilizzo dei due piedi. L’uso frequente del piede destro non può fare altro che rendere molto meno prevedibili le sue giocate. Il tiro col mancino è forte e abbastanza preciso e viene esercitato molto spesso dalla distanza. L’ottima tecnica di base e la sensibilità dei piedi gli consegna una buona capacità nel palleggio e un’ottima padronanza del pallone. Il primo controllo, molto preciso e orientato correttamente, è il fondamento su cui costruisce ogni sua azione palla al piede. L’aspetto principale in cui il giovane ascolano deve migliorare è il “decision making” legato alle capacità associative/combinative. Si tratta di un giocatore ancora molto istintivo che ricerca in maniera testarda, a tratti spocchiosa, il dribbling e la giocata personale forte di quelle che sono le sue qualità in questo fondamentale. Talvolta in alcune proiezioni offensive non sfrutta possibili combinazioni coi compagni di squadra tramite triangolazioni, sovrapposizioni o aperture che renderebbero più sicura, più rapida e più efficace l’azione offensiva. Questo deficit deriva probabilmente sia dal desiderio di emergere tipico di un talento giovane come lui sia da una visione di gioco non eccelsa e da una conduzione del pallone troppo spesso effettuata a testa bassa.

La percussione verso l’interno è efficace ma a testa bassa. Perde più tempi di gioco per dribbling non necessari, ritarda il suggerimento per Gatto e l’azione sfuma.

Si tratta di un aspetto che dovrà essere senza dubbio migliorato affinché Orsolini possa diventare davvero un talento maturo per una grande squadra e non invece un semplice bravo giocatore, eccellente nel dribbling ma più bello da vedere che efficace. Al momento le sue doti sono esaltate anche dal modo di giocare dell’Ascoli e da un campionato, la serie B, che non è ovviamente competitivo come la massima serie italiana e altri palcoscenici più importanti in cui si spera che il neoacquisto bianconero possa andare a confrontarsi in futuro. L’età è dalla sua parte e la capacità di giocare a due tocchi, anche da fermo e non solo verticalmente è fondamentale per essere incisivo ad alti livelli. I movimenti senza palla effettuati dal numero 11 della formazione marchigiana sono generalmente ad aprirsi sull’esterno nella zona laterale del campo per allargare le maglie della difesa avversaria, ricevere il pallone sui piedi e puntare in 1 vs 1 il difensore. Non disdegna comunque né inserimenti senza palla a tagliare dall’esterno verso il centro del campo o verso l’area di rigore né suggerimenti in profondità. Si tratta di movimenti classici da esterno alto del 4-3-3, modulo utilizzato da Aglietti, e che quindi stanno entrando sempre più prepotentemente nel suo armamentario. La giovane età giustifica il non eccellente apporto relativo a ripiegamenti difensivi, ma da questo punto di vista le sue doti fisiche gli permetteranno più agevolmente di migliorare in questo aspetto tattico. Possiede la resistenza e la velocità per poter andare a coprire molti metri di campo velocemente sia in transizioni negative che positive.

Orsolini pertanto si sta dimostrando come un talento cristallino che ha tutte le carte in regola per poter giocare ad altissimi livelli. Saranno fondamentali i prossimi anni in cui dovranno essere effettuate quelle migliorie tecniche e tattiche necessarie per poter diventare davvero un’ala completa. Una componente importante sarà quella mentale, ma pare essere un ragazzo umile e dedito al lavoro. La Juventus puntando su di lui ha compiuto un investimento corretto.

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