«Teste di hazzo!»

di Antonio Corsa


Tutta la settimana a parlare di Allegri graziato. E invece.


[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]F[/mks_dropcap]iorentina-Juventus è stata una gara arbitrata non benissimo da Banti (voto unanime “5” sui tre quotidiani sportivi, e non saranno tutti e tre filo-juventini…), con la maggior parte delle decisioni che – incredibile! – hanno sfavorito, secondo i moviolisti, la squadra bianconera. Ma non è di rigori e di falli di mano che vi vorrei parlare. Semmai di falli. Ma andiamo con ordine.

C’è una cosa che mi fa particolarmente incazzare, ed è quando leggo o vedo gente scandalizzarsi e gridare al complotto senza prima porsi l’unica banalissima domanda da porsi prima di farlo: « Ma non sarà successo altro e stiamo sbagliando noi complottisti? ». È una frase semplice, ma al tempo stesso potentissima. Eppure no, non se la pone nessuno.

Subito dopo la partita, di solito, spengo la tv senza vedere nulla: non m’interessano i post-partita, le interviste, le moviole, i talk show. Domenica, poi, c’era la NFL: ciaone polemiche e streaming impostato per staccare mentalmente e assorbire meglio la sconfitta. Tra una pubblicità del viagra e 300 di panini (ah, l’America…), essendo già davanti al computer, ne ho approfittato per controllare rapidamente i social e per cercare se vi fosse qualche dichiarazione interessante rilasciata nel frattempo e, nel farlo, mi sono caduti i gioielli a terra.

« Vergognoso Allegri: grida ripetutamente testa di *azzo al quarto uomo! ». Video, articoli, pagine, paginette, citazioni. Pieno, eh. Pagine e pagine (in questo bisogna riconoscere il talento naturale dei napolisti che già dopo 20′ avevano online video youtube sottotitolati e petizioni indirizzate a Tosel) (controparentesi snob: Tosel non fa più il giudice sportivo, da un po’: aggiornarsi!).

Esempio 1 di 180.273.014.531.


Vi devo fare una confessione: per due secondi ho pensato pure io: « Ma Allegri è impazzito? ».

Due secondi.

Tanto dovrebbe bastare (ci ho messo pure tanto, ma avevo ancora in mente le pubblicità dei double cheesburger che facevano a pugni con l’insalata di pomodori che mi era toccata a cena, maledette diete) per mettere in funzione il cervello e fare i primi ragionamenti. Il primo che ho fatto è stato: « Ma no, dai. Non è possibile. È vero, a volte gli allenatori perdono la testa, ma gridare testa di cazzo in faccia ad un arbitro è roba da pazzi, è una cosa troppo grossa. Sicuramente avrà detto altro! ». E ancora: « No, dai, seriamente: chiunque, insultato così, avrebbe richiamato l’arbitro e avrebbe cacciato Allegri. Non esiste proprio. Di Liberatore, poi. DI LIBERATORE!!! ».

Ecco, proprio Di Liberatore è il motivo che mi ha spinto a scrivere queste righe. Elenito Di Liberatore è una persona che non solo vanta più di 50 gare internazionali e 150 in Serie A, non solo ha diretto assieme a Rizzoli la semifinale Germania-Francia agli ultimi Europei ed è uno dei 10 migliori assistenti arbitrali al mondo. Sbaglia come tutti, è umano. Ma Di Liberatore è anche e soprattutto una persona che ha combattuto “mostri” ben più cattivi di Allegri e che, fosse stato insultato così, avendo una dignità, avrebbe reagito cacciando il tecnico livornese.

Non c’è un solo motivo per cui non avrebbe dovuto farlo ed è ciò che avrebbe dovuto spingere, non dico i tifosi, ma quantomeno i giornalisti, a cercare di capire meglio l’accaduto, senza offendere Di Liberatore, il buonsenso e l’intelligenza. E Allegri. E Mastrandrea (si chiama Mastrandrea l’erede di Tosel, ndr). Secondo voi l’hanno fatto? Ovviamente no. Nei TG, tutti, si è parlato di « Allegri graziato ». C’è addirittura chi (linko Zazzaroni per tutti) se l’è presa con la giustizia sportiva per la non squalifica invocando un cambio di regole necessario.

Vi posto tre ritagli di giornale, cortesia di Sandro Scarpa.




Nessuno che si sia posto la semplice, semplicissima domanda di cui sopra.

Ci ha pensato un amico, Maurizio Romeo, che ha provato a ricostruire il labiale per bene, partendo anche dalla spiegazione dell’accaduto fornita da Allegri nel dopo-partita.

 


Ecco, avrei dovuto parlare di falli. Non mi fate unire i puntini: ci siamo capiti. Semplicemente, è andata nel modo più logico, normale e banale possibile: non c’è stata squalifica perché non c’è stato insulto. Un’opzione poco giornalistica, poco misteriosa (« c’è chi ha sentito, chi no!!! »), ma intelligente. Non a caso quella meno condivisa.

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