Alessio Riccardi: un profilo da Juve?

Alessio Riccardi è uno dei giovani accostati alla Juventus nel mercato di gennaio e su cui c’è bisogno di informazioni. Qui sotto ci chiediamo cosa significherebbe un suo acquisto e se possa poi, in futuro, rimanere in bianconero


Alessio Riccardi era una piccola star già da adolescente, quando di lui si parlava molto nell’ambiente calcistico romano (e gli echi arrivavano fin qui al nord). Dopo Valerio Verre, oggi al Verona in prestito dalla Sampdoria, il romanista cui venne appioppata la pesantissima etichetta di “nuovo Totti” fu proprio il genietto classe 2001 entrato nelle fila Giallorosse ai tempi dei Pulcini. L’hype nei suoi confronti dal punto di vista giovanile è sempre stato alto, nel nostro paese. Non deve quindi stupire il fatto che ad oggi il ragazzo abbia vestito la maglia Azzurra già in ben 51 occasioni dagli esordi in under 15 sino all’attuale centralità nel progetto dell’under 19 (con cui ha all’attivo 8 reti in 20 gare).

Profilo tecnico

A colpire del talentino romano sono la grande cognitività e la naturalezza che si porta in dote, oltre alla capacità di agire quasi indistintamente in più zone del campo. Nel corso della sua crescita giovanile l’ho infatti visto più volte disimpegnarsi con nonchalance da mezz’ala, da trequartista e da esterno offensivo. Tecnico e creativo, Riccardi ha grande visione di gioco, capacità di anticipazione motoria spiccatissima, è abile in rifinitura, ha una certa capacità di dribbling ed un grande controllo della sfera. Destro naturale, sa far male quando calcia dalla distanza anche senza avere un tiro particolarmente potente.

Detto dei suoi punti di forza, Alessio pecca sotto il comparto fisico – con misure certo non speciali nel calcio moderno – ed atletico. Se è vero che ha un passo discreto, non brilla – né quindi tenda a fare la differenza – per rapidità, accelerazione né esplosività in allungo. Insomma, tanto Alessio Riccardi sa immaginare e poi dipingere col pallone, quanto può pagare sul piano fisico-atletico nel calcio che conta.

Si tratta di un giocatore molto creativo e capace di leggere gli spazi ed il gioco, ma patisce di contro nel gioco aereo, in fisicità e non ha quel passo bruciante di cui sono dotati oggi praticamente tutti gli esterni migliori al mondo; per queste ragioni, sembra quindi poter essere quello del trequartista il ruolo in cui vederlo proiettato nel calcio dei grandi. Da lì potrebbe infatti fluttuare tra le linee e far male agli avversari cercando di prendere la linea di centrocampo alle spalle per poi spaccare quella di difesa con le sue tempestive invenzioni, ma questa è solo una possibilità cui si può pensare oggi che ancora col calcio dei grandi ha avuto poco a che fare. Cosa ne sarà di lui lo saprà dire solo il tempo.

Alla Juve?

Immaginando che possa finire alla Juventus come qualche voce di mercato dice, preciso subito che mi sembrerebbe un po’ un colpo “riempitivo” che non un giocatore su cui la società mi aspetterei puntasse fin da subito. Ed anzi, un po’ come per Orsolini ed altri ragazzi di valore, non mi stupirei nemmeno se alla fine Riccardi la maglia della Juventus non dovesse mai vestirla, con un dirottamento iniziale in prestito e magari una bella plusvalenza da mettere in cascina nel futuro.

Certo, avesse un passo da top player il discorso sarebbe radicalmente diverso, perché di talento e di doti questo numero 10 romano ne ha davvero tante. Ma così, un po’ come l’altro piccolo genietto del 2001 italiano Fagioli che sta di casa proprio a Torino, viene difficile immaginare un top club europeo quale è la Juventus come l’approdo naturale, tanto più nel breve e medio periodo, per un ragazzo di questo genere.

Sperando che Riccardi non faccia la fine di Federico Carraro, un altro genietto del calcio Azzurro che dopo aver vinto da trequartista il titolo di capocannoniere del campionato Allievi con la Fiorentina e dopo aver fatto meraviglie con la nostra under 17 andò via via calando la propria incidenza in campo, finendo col giocare oggi – a quasi 28 anni – alla Feralpi Salò.

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