Corto Muso 5 – Nameless

Alla fine è successo; nonostante tutte le speranze, le imprecazioni, le recriminazioni e le maledizioni che hanno attraversato la gran parte della tifoseria juventina, siamo arrivati alla tragedia finale. E ad allenare la Juventus il prossimo anno sarà proprio Lui, con la sua tuta, i suoi droni, le sue sessanta sigarette e le sue battute da viaggiatore di commercio.

Ma come tutte le tragedie anche questa comincia da lontano; e comincia esattamente dal momento in cui si è pensato di sostituire un dirigente di grande capacità ed esperienza come Marotta senza rimpiazzarlo; o meglio rimpiazzandolo con un curioso ircocervo formato da un ottimo talent scout a da un ex grande giocatore il cui maggior titolo di merito pare essere l’amicizia fraterna col Presidente. Cosa poteva mai andare storto?

Intendiamoci non dico che non si potesse sostituire Marotta; anzi probabilmente per quello che riguarda la parte sportiva e la scelta dei giocatori era assolutamente giusto dare maggiore responsabilità a Paratici che era un giovane emergente che aveva dimostrato grandi capacità. Ma apparentemente si sono scordati dell’altro ruolo di Marotta, ovvero quello di garante istituzionale e camera di compensazione tra allenatore, giocatori e staff. E infatti da questo punto di vista il duo Nedved-Paratici ha combinato una serie di casini da far invidia al mitico duo Branca-Oriali (non sono ancora a quel livello, ma hanno tempo…).

La lista è lunga e interessante. Hanno cominciato col dichiarare al popolo e al comune che avevano costruito una rosa fortissima che aveva il dovere di vincere la CL (non era vero, ma ci sono cascati in tanti…). Dopodichè hanno gestito in modo discutibile i tre casi di spogliatoio spinosi (D. Costa, Dybala e Benatia) che si sono presentati. Sui primi due non posso dire nulla, perché il plenipotenziario mi ha fermamente sollecitato a evitare querele, ma su Benatia due parole si possono dire. Pare che il giocatore da Dicembre in poi si sia rifiutato di scendere in campo. E il titanico duo invece di prendere i provvedimenti che normalmente si prendono in questi casi, l’ha mandato a prendere i soldi degli emiri. Se voi confrontate questo atteggiamento con lo sgabello di Bonucci capirete subito la differenza.

Il passo successivo ovviamente è stato quello di mettersi a litigare con il secondo miglior allenatore nella storia della Juventus (dopo Lippi), che gli faceva notare che la rosa che avevano allestito forse non era così fantastica come dicevano. E quando la Juventus è uscita con l’Ajax non lo hanno minimamente difeso, ma lo hanno fatto passare per incompetente costringendo di fatto Agnelli a licenziarlo. Nel frattempo non sono riusciti a fermare Zidane (che gli ha fatto le piffere tornando al Real), hanno provato con Guardiola (e sono stati respinti con perdite) e alla fine si sono ridotti il 16 di giugno a prendere chi hanno preso forse pagando pure una clausola. Bene ma non benissimo, insomma…

Mi sono spesso chiesto cosa potesse succedere per togliere alla Juventus il vantaggio che aveva accumulato in questi anni. E la mia conclusione è sempre stata che solo l’eccesso di sicumera ti poteva fregare; ed è esattamente quello che sta succedendo. Perché quando hai spesso ragione l’errore più grave che puoi commettere è quello di convincenti di avere SEMPRE ragione. E quello è il momento in cui sbagli.

Io non sono in grado di predire il futuro, ma di considerare il presente si; e non credo che il compito di un tifoso sia solo quello di gridare FORZA JUVE o di fare gli hashtag #finoallafine. Per adesso mi limito ad osservare che l’anno scorso la Juve era considerata la favorita numero uno in campionato e una delle favorite della CL. E quest’anno per me non sarà né l’una, né l’altra .

Non ho parlato delle caratteristiche tecniche; d’altronde la mia opinione è nota e ci sarà il tempo di elaborarla. Ma la situazione è sinistramente simile ad altre che ho vissuto in passato. E la storia, sebbene quasi mai si ripeta, spesso fa la rima; e gli dei del calcio accecano sempre coloro che vogliono perdere.

Questo articolo riflette le opinioni personali dell’autore e non necessariamente quelle dell’intero staff.

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