Farewell, Gonzalo


Abbiamo deciso di raccontare un gol o un momento di Gonzalo Higuaín in bianconero che ci è particolarmente caro: un tributo al nostro attaccante che se ne va, mestamente, al Milan


di Elena Chiara Mitrani

[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]I[/mks_dropcap]n un pomeriggio di dicembre, questo gol mi ha fatto saltare sul divano. Pipa riceve una palla un po’ così ma riesce a domarla e, girandosi, scarica un destro potentissimo che passa tra due uomini e si infila nell’angolino basso alla destra di Hart. In questo gol c’è tutto di Higuaín: classe, potenza, e la capacità di vincere le partite da solo che gli è stata riconosciuta troppo poco spesso.

 


di Michele Tossani

[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]N[/mks_dropcap]ello sport oggi è già ieri e una società come la Juventus ha il dovere di guardare sempre avanti. Non avercela Gonzalo, ci è già passato Liam Brady!


di Andrea Lapegna

[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]I[/mks_dropcap]n chiara antitesi rispetto ai 55 gol in 105 partite, il gesto con cui ricorderò la parentesi di Higuaín alla Juventus non è una rete, bensì un assist. Per la precisione, l’assist per il definitivo 1-2 a Wembley negli ottavi di finale di Champions, in casa del Tottenham. Tutti ricordiamo l’apnea cui ci aveva costretto Pochettino, con Son che ancora alberga gli incubi di Barzagli e Buffon. La Juventus aveva provato ad alzare la guardia, ma come un pugile con poco fiato aveva finito per concedere più di un fianco all’avversario, allungando le distanze tra i reparti e esponendo tutte le sue debolezze. Poi però, una zampata di Higuaín e il gol di Dybala hanno mandato K.O. gli inglesi.

La corsa indisturbata di Dybala dura appena un secondo e mezzo, ma prima di quelli che sono stati a tutti gli effetti gli istanti più lunghi e rarefatti della stagione scorsa, era stata la magia di Higuaín a crearne i presupposti.

Come spesso accadeva, il numero 9 veniva costretto da un primo possesso claudicante a venire incontro per ripulire i palloni che uscivano dalla difesa. Al minuto 67’ scende fino ai 50 metri, e riceve da Pjanić in una situazione apparentemente statica, girando attorno e portandosi dietro un pigro Davinson Sánchez. La forza con cui riesce ad attirare fuori posizione il colombiano e allo stesso tempo Moussa Dembélé è simile a quella con cui un buco nero devia la traiettoria di una stella prima di fagocitarla. Lo spazio per Dybala è stato creato letteralmente dal nulla. Vertonghen non copre a dovere la profondità e Tripper, benché sia l’unico ad avere la visuale per percepire il pericolo, è troppo lontano e abbandona presto la corsa.

Forse ancora più del gesto tecnico, fa breccia nei cuori la genuina passione con cui, sulle ginocchia dopo un doppio confronto in cui ha brillato più di tutti, esulta al gol del compagno, come fosse un tifoso qualsiasi. Come fosse uno di noi.

https://www.youtube.com/watch?v=GwSrZV8yM5I


di Davide Terruzzi

[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]T[/mks_dropcap]utti. Tutti i gol, tutte le esultanze. Higuain è passione e malinconia. È uno che gioca con un braccio immobilizzato, è uno come pochi. È un onore averlo visto con la maglia della Juventus. Grazie Pipa.

 

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