Precedenti: Juventus-Lazio 2020

Juventus-Lazio è stata spesso determinante nella corsa Scudetto, come successo pochi mesi fa. Cristiano Ronaldo sempre protagonista nei match di campionato contro i biancocelesti.

Ancora un Juventus-Lazio crocevia del campionato. È successo spesso in passato. Come nel 2012, con la pennellata di Del Piero. Ma anche recentemente, quando lo scorso luglio regalò un pezzo di Scudetto alla squadra di Maurizio Sarri. Con l’ennesima giornata da protagonista di Cristiano Ronaldo che, da quando è sbarcato sul pianeta Juve, ha quasi sempre lasciato il segno contro i biancocelesti.

Caccia al successo numero 50

A dispetto che sia stata spesso protagonista, a Torino la Lazio ha raccolto poche soddisfazioni. I numeri sono impressionanti, se considerato il valore di alcune squadre con cui i biancocelesti sono approdati sotto la Mole.

In 76 gare giocate, la Juventus ne ha vinte ben 49 contro le appena 9 laziali e i 18 pareggi. Nella sfida di sabato, i ragazzi di Pirlo proveranno quindi a toccare quota 50.  E proseguire una striscia positiva ripartita nell’agosto 2018. In un Juventus-Lazio passato alla storia per essere stato il primo match di Cristiano Ronaldo, con la maglia bianconera, allo Stadium.

Effetto CR7

Il 25 agosto 2018 i tifosi dello Stadium posso constatare coi loro occhi che il sogno è diventato realtà. Cristiano Ronaldo mette piede per la prima volta nella casa bianconera… con la maglia giusta.

Sono passati quasi 5 mesi da quella rovesciata che ha strappato applausi a tutti. Ora CR7 non è più il trascinatore del Real Madrid e prova a diventarlo della Juventus.

È la seconda giornata di campionato e i Campioni d’Italia attendono la visita della Lazio di Simone Inzaghi. Avversario tosto, che nella stagione precedente aveva prima portato via la Supercoppa e poi espugnato lo Stadium in campionato.

Gli occhi sono tutti per CR7. Ci si attende quel primo gol che per un soffio non è arrivato all’esordio di Verona. E che non arriva neanche in quel tardo pomeriggio di fine agosto. Bastano le reti di Pjanic e Mandzukic a risolvere la pratica. Anche se il gol del croato nasce da rimpallo sfortunato che nega la gioia al portoghese.

Portoghese che avrà modo di rifarsi altre volte con i capitolini. Soprattutto all’Olimpico, stadio col quale ha sempre avuto un buon feeling. Suo il rigore decisivo nel match di ritorno 2018/19: 2-1 a fine gennaio, dopo il provvisorio 1-1 di Cancelo.

E suo il provvisorio 1-0 della sfida d’andata del campionato successivo. Seguito però da 3 reti laziali che infliggono alla Juve di Sarri il primo ko della stagione. Che sarà poi bissato anche in Supercoppa a Riad, con lo stesso punteggio di 3-1 e ininfluente centro bianconero di Dybala.

Lazio protagonista prima del Covid

Un passato davvero recente, storia di un anno fa. Le 2 vittorie contro i bianconeri non sono un caso. La Lazio di Simone Inzaghi ha cambiato marcia da fine ottobre, quando dal possibile esonero del tecnico piacentino si passa a una striscia di risultati utili consecutivi.

Una striscia che porta i capitolini a ridosso della Juve capolista. Proprio mentre l’Italia inizia a fare i conti col Covid. Quando la sospensione della Serie A diventa inevitabile, a inizio marzo (dopo il 2-1 rifilato dai bianconeri all’Inter di Conte), la classifica parla chiaro: Juventus 63, Lazio 62, Inter 57 e Atalanta 48, che diventeranno 51 dopo il recupero col Sassuolo a ripresa post lockdown.

Quando la paura sembra essere passata e a giugno si prende la decisione di far ricominciare a giocare, in tanti pronosticano un duello tra bianconeri e biancocelesti.

È vero che lo slittamento delle competizioni europee toglie un piccolo vantaggio alla Lazio (già fuori a dicembre), ma nessuno può immaginare un crollo verticale. A partire dal ko di Bergamo, in cui passano da 0-2 a 3-2, Immobile e compagni steccano un’opportunità dietro l’altra. La rosa palesa i limiti che il tour de force impone e ben presto il sogno Scudetto diventa una chimera.

Con 3 partite a settimana, tutti hanno alti e bassi. La Juventus di Sarri vive sull’ottovolante ma a un certo punto il tricolore inizia a riprendere la strada per Torino.

I bianconeri sembrano poter mettere la parola fine al Meazza quando vanno avanti 2-0 a inizio ripresa. Invece lì inizia un improvviso blackout. Il Milan rimonta e vince 4-2 e nelle 2 sfide successive Dybala e soci strappano 2 pareggi sofferti contro Atalanta e Sassuolo, le più in palla dopo la ripresa.

Alla stesura del nuovo calendario, quella di lunedì 20 luglio era una data cerchiata in rosso. Juventus-Lazio, sfida che avrebbe dovuto decidere il campionato. E lo è solo in parte. Prima che la 15a giornata abbia inizio, la classifica ha preso un’altra fisionomia: Juventus 77, Inter 71, Atalanta 70 e Lazio 69.

A un passo dal titolo

I conti sono presto fatti. Dal +1 della ripresa, al +8 della vigilia. Juventus-Lazio è determinante quasi ed esclusivamente per i campioni in carica.

A maggior ragione dopo i risultati delle più dirette inseguitrici. Nel weekend, prima l’Atalanta (a Verona) e poi l’Inter (in casa della Roma) non vanno oltre il pari. Lo sfogo di Conte dalla pancia dell’Olimpico conferma un certo nervosismo che prevale tra i rivali.

Tanto che qualcuno può permettersi di dire che, questa volta, Sarri in l’albergo si è preso la sua rivincita… Un successo nella sfida con i biancocelesti sarebbe un’ipoteca sul traguardo finale.

Ci pensa sempre Ronaldo

In un insolito lunedì 20 luglio e in un Stadium malinconicamente vuoto, la Juve prova a chiudere i conti. La stanchezza di 8 partite in un mese (più quelle in Coppa Italia) si fa sentire. Ma i bianconeri si presentano al completo. All’appello mancano solo Chiellini, fermato da un acciacco nel suo percorso di recupero post operazione ai legamenti, e Demiral.

Sarri punta ancora su Dybala e Ronaldo, coppia che nel post lockdown si è rivelata più affiatata del previsto. Con Douglas Costa a completare il tridente offensivo. La Lazio punta sempre su Immobile, che giunge allo Stadium da capocannoniere: 29 gol contro i 28 di CR7.

Il primo tempo è l’emblema dell’ultimo periodo in casa Juve. In avanti i bianconeri sanno fare male e solo un palo (su colpo di testa di Alex Sandro) e una parata di Strakosha (su azione personale di Rabiot) evitano il vantaggio. Ma allo stesso tempo, ogni tanto si spegne la luce. Come quanto Bentancur perde palla sulla trequarti e Immobile stampa sul palo una botta dal limite.

All’intervallo si va in parità: senza gol e con lo stesso numero di legni colpiti. Nonostante i 5 cambi, novità assoluta introdotta alla ripresa del calcio giocato, si riparte con gli stessi 22. E nei primi 10 minuti la Juventus versa un anticipo sulla partita e sullo Scudetto.

Succede in appena 3 giri di orologio. Ronaldo torna cacciatore d’aquile e insacca prima su rigore (per fallo di mano di Bastos scoperto dal Var) e poi mettendo dentro a porta vuota dopo un contropiede 2 contro 0 orchestrato insieme a Dybala. CR7 potrebbe firmare anche il tris ma il suo stacco, su centro ancora della Joya, si stampa sulla traversa.

L’ingresso di Matuidi e Danilo dona ancora più solidità. Ora l’obiettivo è di portare in porto la barca senza intoppi. Invece prima della fine un malinteso tra Bonucci e Szczesny costa un salasso. Leo deve stendere Immobile in area. Lo stesso Ciro dimentica il suo passato nelle giovanili bianconere e insacca il 2-1 dal dischetto. Prima della fine il portiere polacco si prende la rivincita fermando una punizione velenosa di Milinkovic-Savic.

Il 2-1 non si schioda più. L’ultima immagine del match è l’abbraccio tra Ronaldo e Immobile, ora appaiati a quota 30 gol in campionato. Il duello per il titolo di bomber del torneo è più che mai aperto. Al contrario della corsa Scudetto che ora pare davvero segnata. Juventus a quota 80, Inter 72 e Atalanta 71 con la Lazio fuori dai giochi. Mancano 4 partite e i bianconeri potrebbero avere l’avallo della matematica anche nel turno successivo: impensabile al momento dello stop formato di inizio marzo.

Ancora un po’ di suspense per il ko patito a Udine, preso nel recupero per la troppa smania di vincere e di non accontentarsi di un pareggio. E domenica 26 luglio arriva il sigillo dopo il 2-0 alla Samp di Ranieri firmato ancora Ronaldo e Bernardeschi.

Nelle mani di Cristiano

La doppietta di quel 20 luglio non servirà a Ronaldo per la conquista del titolo di capocannoniere. La rete decisiva contro la Samp sarà l’ultima e, anche complice un rigore fallito nello stesso match, il portoghese non riuscirà più a tenere il passo di Immobile che toccherà quota 36.

Ma le 2 segnature a Strakosha portano a 4 i gol in campionato di CR7 contro la Lazio, in altrettante partite. Computo che salirà a 5 l’8 novembre nel match d’andata dell’attuale torneo. Un gol non altrettanto decisivo considerato il patatrac combinato nel finale dai ragazzi di Pirlo. Un pari che ancora oggi ha il sapore della beffa.

Nel segno del Covid

La recente storia di Juventus-Lazio è quindi all’insegna del Covid. Come quella di tutta l’Italia da un anno a questa parte. La sfida in programma sabato pomeriggio si giocherà in un Piemonte in cui i dati sui contagi si sono di nuovo alzati in modo preoccupante.

Al contrario di quanto accadeva nel match della scorsa estate. Lunedì 20 luglio aveva segnato un dato da festeggiare: un solo nuovo positivo in tutta la regione. Una tappa che sembrava incoraggiante e che, purtroppo, è stata al quanto illusoria.

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