Mai allenati così (Sarri & co)

Articolo originariamente pubblicato su Juventibus.

Vi racconto un aneddoto per capire perché il gruppo Juve sia “diverso”. Secondo me fa capire meglio di tante altre analisi perché noi si vinca Scudetti da 8 anni di fila. Primo giorno di ritiro. Sarri e staff ovviamente innamorati delle strutture, della logistica, del J-Hotel con colazione, pranzo, cena all-inclusive, camere per ogni giocatore e membro dello staff. Si sta talmente bene che pare Sarri continuerà per il momento ad alloggiare lì per non perdersi neanche un secondo e addirittura la casa definitiva la vorrebbe lì vicino. La Juve, da questo punto di vista, sta crescendo moltissimo, il progetto complessivo della Continassa è top e giocare nella Juve sarà sempre più marcatamente diverso che farlo in altre squadre d’Italia, anche come percezione: siamo un’altra cosa. Ma passiamo al campo.

Sarri si presenta alla squadra, presenta lo staff, inizia a spiegare il suo programma, quello che intende fare, eccetera. Poi finisce la chiacchierata e iniziano gli esercizi. Due giocatori su tutti lo aiutano e guidano il gruppo: Rugani e Higuain. Lo conoscono, conoscono come lavora, lo spiegano ai compagni. Dal primo giorno, dal primo istante, 10-15 metri dietro Sarri e Martusciello, ci sono 8-9 persone che scrivono, misurano, riportano su computer, tablet. C’è proprio un gazebo “nerd” dedicated. Sono i membri dello staff che si occupano di raccogliere dati. Sarri introduce i palloni negli esercizi, e inizia a far fare qualche allenamento specifico con la palla. Anche qui: cose mai viste, così presto. Con Allegri era tutto più “tradizionale”: palestra e campo. Sarri invece no, usa la palla appena può, pure per gli esercizi atletici. E poi fa vedere cose strane: palle giganti (avrete visto le foto), elastici…insomma, allenamenti completamente diversi, ma ce li aspettavamo.

Arriviamo al secondo giorno di allenamenti. Sarri e Martusciello provano un po’ di campo e iniziano a prendere appunti su tutte le cose sbagliate in fase di recupero, ripartenza, eccetera. Martusciello scrive gli errori della linea difensiva, sui piazzati, eccetera. Ed escono fuori diverse criticità, tanto è vero che alla sera, come fanno sempre, Sarri e i suoi si riuniscono in albergo e ne parlano, si confrontano, confrontano gli appunti, programmano gli aggiustamenti da fare. Ci sono retaggi duri a morire nei più anziani, che giustamente dopo anni in cui hanno giocato un certo tipo di calcio, continuano mentalmente ad essere ancorati a certe idee e movimenti. Gli esercizi sono eseguiti sì correttamente, ma non come vorrebbe lui. Insomma, Sarri è già bello incazzato. Ne discute con lo staff e inizia ad avere qualche dubbio sulla “full immersion” e sulle metodologie adottate, supportato anche dalle telemetrie e dalle visuali aeree degli allenamenti. Al che Martusciello gli dice “Calma, Maurizio, anche all’Inter ci hanno messo quasi un mese per capire e applicare le cose che dicevamo di fare, ci vuole tempo!”. Quel giovedì partecipa alla riunione tecnica anche Nedved. E pure Nedved rassicura Sarri: “Tranquillo, tu continua, vedrai che andrà sempre meglio”. Venerdì mattina, terzo giorno di ritiro. Sarri a inizio allenamento fa un discorsetto e si lamenta un po’, ma senza urlare o fare scenate. Dice “Dai, ragazzi, voglio che lavoriate un po’ meglio di ieri, più attenti, più concentrati”.

Iniziano gli allenamenti e i giocatori eseguono gli esercizi alla perfezione. Proprio dal giorno alla notte: perfetti. Cambiano marcia, cambiano atteggiamento e fanno vedere a Sarri, come vi dicevo in premessa, perché alla Juve si vinca da 8 anni di fila. Al che Sarri, che non ci crede, si avvicina al gazebo degli analisti e dice “Oh, ma che ci stavano a prendere per il culo fino a ieri?”. Fino ad arrivare al video, che è diventato virale e l’avrete visto tutti, dove durante uno scambio Higuain-Ronaldo, che pareva giocassero il suo calcio da 15 anni, Sarri si esalta e dice “Ooooh, così mi piace!!!”.

Capite allora che allenare la Juve è un grande privilegio. Perché la Juve è fatta da professionisti straordinari, e i migliori non sono tanto i De Sciglio o i Matuidi, che da loro te lo aspetteresti pure, ma sono proprio i Cristiano Ronaldo e i Buffon, che sono giocatori di un’umiltà e di una voglia pazzesca, i primi che chiedono, che si informano, che vogliono capire i dati, che vogliono capire bene ogni movimento, ogni esercizio.

Per questo è più facile allenare la Juve che una squadra e una società allo sbando come il Chelsea, o una squadra “minore”, con giocatori meno professionisti e meno “forti” dei nostri. Non c’è paragone.

Personalmente, non avevo dubbi che i GIOCATORI, i CAMPIONI della Juventus mettessero Sarri (loro a lui, non viceversa) nelle condizioni migliori di lavorare. Poi verrà il campo, verranno le partite, verranno i risultati e tutto il resto, e lì toccherà a Sarri invece mettere i giocatori nelle condizioni migliori di esprimersi gestendo gare, turn-over, umori e tutto il resto. Per ora sta succedendo il contrario ed è una cosa di cui andare orgogliosi e che, non so a voi, a me rende particolarmente orgoglioso.

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