F.A.Q. su AterAlbus (così non ci fate sempre le stesse domande)

Alcune domande che ci ponete di continuo. Per non dover rispondere ogni volta.

Confessatelo una volta per tutte, odiate Allegri?
No. Anzi, siamo stati per diversi anni accusati di essere “allegristi”. Allegri stesso ha persino messo like su Twitter ad un nostro articolo (questo) e abbiamo nel tempo avuto diversi feedback da giornalisti suoi amici. Semplicemente, abbiamo pensato il quinto anno di Allegri che fosse finito un ciclo. I motivi? Due: il primo è che mostrava evidenti segni di stress e necessitava di un periodo di riposo. Il secondo, perché durante la sua ultima stagione commise degli errori e già si iniziavano ad intravedere dei limiti di efficacia della sua proposta di gioco. Sono entrambe delle opinioni: le si possono condividere o meno e noi le abbiamo spiegate e argomentate in decine di podcast e articoli.

Però avete sostenuto che il merito dei suoi successi fosse di Conte.
Conte ha avuto il grande merito 1) di costruire una mentalità vincente, 2) di valorizzare giocatori che erano fortissimi ma che non lo sapevano e non si esprimevano al massimo delle loro potenzialità, 3) di dare una forte identità alla squadra soprattutto creando la BBBC, che è uno degli “scheletri” più forti della storia della Juventus. Insomma, una bella eredità da raccogliere. Dopo di che, Allegri ci ha messo ovviamente del suo (specie facendo fare alla squadra uno step mentale in Europa), ma la “base” del lavoro, inizialmente, l’ha ereditata. Oggi invece non eredita granché, poiché non c’è più uno “scheletro” forte, o – se c’è – non è altrettanto forte. E’ per questo che sono situazioni oggettivamente diverse.

Però avete spesso criticato le sue interviste, persino il suo libro, pare non vi piaccia.
Vero, il comunicatore Allegri non ci piace. Preferiamo di gran lunga l’allenatore o un bel silenzio. Alcuni dei concetti espressi da Allegri non ci hanno mai convinto, soprattutto perché dettati più da rivalse personali e vendette, che da discorsi di campo. Non avessimo preso posizione contro alcune sue dichiarazioni e atteggiamenti, saremmo finiti nel fanboyinsmo.

Quindi vi credete migliori di lui? Non poteva avere semplicemente ragione?
In un progetto come il nostro, si fanno analisi e si esprimono opinioni di calcio. Sia con Allegri allenatore, che con Conte, con Sarri, con Pirlo, con Eziolino Capuano. Qui nessuno si crede migliore di nessuno, ma appunto si porta avanti un modo di ragionare e intendere il calcio esprimendo opinioni, motivate. Il “vi sentite migliori di lui” è la classica argomentazione di chi non ha argomenti e si mette sulla difensiva o la mette sul personale. Se per noi 2+2 fa 4, fa 4 sia che lo dica Lippi che Maifredi, sia che lo dica Guardiola che Allegri. Se per qualcuno 2+2 fa 5, non possiamo accettarlo e giustificarlo solo perché c’ha il palmares figo. Altrimenti non servirebbe commentare o analizzare le varie gare e situazioni, ma basterebbe accettare passivamente ogni cosa con fede quasi religiosa e in caso di difficoltà dare la colpa agli arbitri, alla preparazione, ai predecessori o alla sfiga.

Eravate pro Sarri?
Alcuni dello staff sì, altri si con riserva/dubbi, altri assolutamente no. Qui trovate un sunto.

Ma alla fine della stagione volevate che restasse.
Beh, il Sarri allenatore l’aveva portata a casa in un contesto difficile e oggi probabilmente sottovalutato.

Pirlo l’avete “scaricato” piuttosto in fretta invece…
Non l’abbiamo mai caricato, in realtà. Per quanto avesse delle idee di gioco anche interessanti, e abbiamo provato a raccontarvele in tutte le salse, la sua firma è stata e resta senza senso poiché il calcio non è una cosa semplice.

Però avete esaltato il suo staff e la sua proposta di gioco.
Sì. Abbiamo parlato bene di Gagliardi, vero. Gagliardi che poi è andato in Nazionale a vincere l’Europeo. E abbiamo parlato bene del prof. Bertelli, che non ha certo bisogno di essere esaltato. Era una coppia di altissimo livello che ci spiace abbia lasciato la Juve. Quanto alla proposta di gioco, era moderna, poteva anche essere convincente: Mancini ci ha vinto un Europeo, con idee molto simili (stessa scuola: Viscidi). Ecco, però Mancini è più bravo, oggi, di Pirlo.

Perché non avete mai criticato Sarri come fatto con Allegri?
A parte che Allegri ci deve una birra a testa per come e quanto lo abbiamo difeso nel corso degli anni (è una battuta), anche questo comunque non è vero. Ci sono diversi articoli in cui chiedevamo a Sarri di fare il Sarri (esempio), c’è una rivisitazione critica del suo operato scritta da me (questa) in cui si rimpiange “l’occasione persa” anche per colpa sua. Poi, comunque, al di là dei fatti extra-campo che sono emersi prepotentemente nel finale di stagione e soprattutto dopo l’esonero, per i quali non abbiamo potuto fare altro che prenderne atto (esempio), sul campo abbiamo visto un’idea di gioco e un percorso, che era solo all’inizio e che non si è più concretizzato causa esonero. Come spiegato anche dal giornalista Guido Vaciago in una recente chiacchierata (link), il progetto originale prevedeva la cessione di diversi giocatori in là con gli anni, già spremuti o incompatibili con Sarri, e l’acquisto di altri giocatori più funzionali per il suo gioco. Oggi, semmai, resta il rimpianto di ciò che avremmo potuto vedere ma che non abbiamo mai visto. Che è cosa diversa dal rimpiangere quello che abbiamo visto.

Vi piaceva Paratici?
Paratici era, anzi è, un grandissimo conoscitore di calcio. La sua gestione del mercato non è stata però priva di errori e forse, col senno di poi, è stato un errore affidargli troppe responsabilità tutte insieme.

Siete aziendalisti?
Fate voi. No, non lo siamo. Quando c’è da fare i complimenti li facciamo, quando ci sono delle critiche da fare le facciamo. Credo nessuno possa rinfacciarci di non aver picchiato, anche duramente, quando lo ritenevamo necessario.

Siete Adaners? Per voi conta l’estetica nel calcio?
Non abbiamo il culto di Adani, decisamente. Siamo risultatisti e lo rivendichiamo con orgoglio da sempre. Ci abbiamo scritto pure un vero e proprio Manifesto (questo) e l’abbiamo ribadito più volte (qui ad esempio). A noi interessa che il gioco proposto da un allenatore sia efficace. L’estetica non ha mai contato nulla per noi, e abbiamo sempre detto e pensato che ci sono diversi modi di vincere (e – se si vince – vanno tutti bene). Poi, chiaro, abbiamo le nostre idee sull’efficacia di un certo approccio tattico rispetto ad un altro, e valutiamo comunque quello che ci dice il campo.

Le analisi tattiche raccontano solo una parte della partita, non tutta.
Discorso più volte dibattuto. Trovate qui la nostra opinione.

Perché volete complicare così tanto un gioco che è semplice?
Perché per noi non è affatto semplice, non ad altissimi livelli, e vale quanto enunciato in questo articolo anti-semplificazioni.

Perché avete cacciato Kantor?
Il prof ha creato un podcast, Shadows, inizialmente integrato in AterAlbus e complementare agli altri nostri format, poi si è staccato per avere maggiore autonomia (i podcast rischiavano di sovrapporsi e lui rischiava di dover essere costretto a parlare sempre e solo di U23 e giovanili, invece ora può dedicarsi a quello che vuole come vuole quanto vuole).

Non andava d’accordo con la linea di AterAlbus? E soprattutto: avete una linea?
Dipende da cosa si intende per linea. Se s’intende un pensiero unico imposto da me a tutto lo staff, no, non c’è mai stato nulla di simile, così come non c’è mai stata censura né negli articoli, né nei podcast, né sui social. Se invece si intende una direzione che si è voluta intraprendere, ovvero quella di puntare decisi sulle analisi di campo e gli approfondimenti fatti da autori con competenze specifiche e meno su argomenti teorici, allora sì, questa è la direzione che abbiamo intrapreso e alla quale si deve adeguare chi partecipa al nostro progetto.

Ora però sembrate tutti allineati sulla stessa posizione, non c’è chi esprime opinioni diverse.
Non dobbiamo rincorrerle, né siamo Biscardi che faceva litigare gli ospiti per fare caciara. La nostra non è la verità assoluta, ma è il nostro pensiero. Se coincide, va bene uguale. Vi assicuriamo però che ci confrontiamo quotidianamente con staff di altri progetti, anche con idee diverse alle nostre, e non siamo chiusi alla possibilità di ospitare gente con idee diverse. Certo, se però la premessa è “il calcio è semplice” e “le analisi non servono a niente”, capite bene che siamo dinanzi ad una incompatibilità che renderebbe tossico – è già successo – il nostro progetto.

Vi ho visti twittare e mettere un like ad un post sui social…. e poi ne avete scritto un altro che… Dai, ammettetelo, qualcuno di voi ha dei pregiudizi!
Premessa: non tutti usiamo i social allo stesso modo. Io lo uso in maniera più abbottonata e quasi professionale, c’è invece chi lo usa per cazzeggio, chi per litigare, chi per provocare, chi per divertirsi. Non dovete comunque prenderli troppo sul serio. AterAlbus è questo: è il sito e i podcast. Quanto ai pregiudizi, beh, la verità è che li hanno tutti. Noi, voi, il mondo intero. Chi non li ha? Noi vi chiediamo di giudicarci sui giudizi, però. O meglio: ci interessa la vostra opinione su quelli. Sulle analisi che facciamo, che si basano sempre e solo su quello che vediamo sul campo, e che si aggiornano man mano che il campo restituisce verdetti diversi.

Come fate a dire che la Juventus deve vincere lo Scudetto?
Lo dice la Juventus, la sua storia e l’ambizione del suo presidente (e ce lo dice anche il presidente, tra parentesi). Alla Juventus non si può puntare ad altro. Persino con Pirlo, con un esordiente in panca, l’obiettivo era lo Scudetto. Gli anni di transizione si fanno vincendo. Le ricostruzioni dei cicli si fanno per vincere subito. Poi, ovviamente, le valutazioni sull’allenatore, i calciatori e i dirigenti vanno fatte a posteriori, e si possono salvare anche delle stagioni in cui non si vince.

Come fate a pensare che la rosa della Juve sia da Scudetto?
Per noi è una rosa “competitiva”. Abbiamo usato questo termine, più volte. Competitiva vuol dire che ti può permettere di essere – appunto – competitivo. Di giocartela con tutte per la vittoria finale. Altri anni avremmo detto “favorita”, quest’anno c’è un gruppetto di squadre i cui valori sono simili. La differenza la devono fare i giocatori più forti in organico, che devono trascinarci, e l’allenatore.

Ritenete Allegri all’altezza del suo compito?
Abbiamo diverse perplessità sull’efficacia del suo “vecchio” gioco, esattamente come iniziammo ad averle nel suo quinto anno alla Juve. Siamo coerenti, perché avremmo dovuto cambiare idea? Abbiamo spiegato più volte come il calcio nel frattempo sia cambiato tanto, e una proposta di gioco lenta, attendista, passiva, oggi sia di facile lettura da parte degli avversari. Siamo però altresì convinti che Allegri sia un ottimo allenatore, quindi ci aspettiamo che sappia fare qualcosa di diverso. Il nostro atteggiamento non è di fiducia, né di sfiducia. E’ di curiosità.

Finora però avete picchiato.
Beh, l’inizio non è stato fantastico. Se le cose cambieranno, cambieranno anche le nostre analisi.

Il plenipotenziario.

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