La Juve che ruba, il Var che diventa pessimo e gli insulti a Matuidi

di Davide Terruzzi


[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]S[/mks_dropcap]on bastati quattro giorni per ritornare al vecchio e caro passato: la Juventus ruba, la sudditanza psicologica, il campionato falsato e chi più ne ha più ne metta. Semplicemente è stato sufficiente attendere le prime decisioni arbitrali a favore della Juventus per assistere alla reazione di giornalisti e media in un delirio comico in cui le opinioni e i toni cambiano in base alla squadra coinvolta. Coloro che dovrebbero indirizzare l’opinione pubblica ormai da tempo inseguono proprio quello che venne definito il sentimento popolare, cioè danno in pasto alla gente quello che le persone vogliono sentirsi dire; ognuno ha il proprio target di riferimento, una visibilità da conquistare, un’ospitata fissa da difendere e proteggere, dando così vita a questo balletto che farebbe sorridere se non fosse che rischia d’influenzare una classe arbitrale sempre pronta a minimizzare i guai personali e a compiacere questa opinione collettiva.

Qualche giorno fa scrissi dei limiti evidenziati nell’uso del Var nel girone d’andata, difendendo questo strumento, ma indicando nelle scelte soggettive degli arbitri e nella mancanza di chiarezza della versione attuale del Protocollo le radici degli errori. Specialmente nelle prime settimane del campionato la Juventus è stata sfavorita da sbagli da parte dei direttori di gara, ma all’epoca evidenziare le criticità del Var era impossibile non solo per i tifosi della Juventus ma persino per gli stessi tesserati. “Eh beh, ora vi scagliate, perché non potete più rubare”, era la reazione globale. In quelle settimane il campionato non era falsato, anzi era più pulito del passato perché “il Var toglie le ingiustizie”, la sudditanza psicologica eliminata dal mondo del calcio, nessun titolone da parte dei giornali o tweet polemico da parte di qualche santone del web. Polemiche che non arrivano nemmeno se gli errori arbitrali, alcuni davvero gravi, avvengono in scontri diretti o a sfavore di squadre che non fanno notizia, perché dei limiti del Var, in verità, interessa davvero poco. Si scoprono all’improvviso tutti critici feroci di arbitri e del Var quando è la Juventus a essere favorita dalle decisioni. Il destino, però, che è spesso beffardo, ci ha regalato la possibilità di avere almeno tre episodi in tre partite ravvicinate: Crotone-Napoli, Juventus-Torino, Cagliari-Juventus. Vi risparmio Ziliani e Pistocchi, non voglio infettare i vostri software, ma guardate come toni e argomenti cambiano nell’arco di pochi giorni.

 

Per  chiudere in bellezza il tweet per suggerire “eh certo che ora sta migliorando, favorisce te…” forzando parole.

Si apre lo Zazza show.

Infine, il depositario della verità (alla Rai s’insegue sempre la verità), super imparziale dipendente statale.

Toni concilianti, sta andando tutto bene, ma ecco che c’è Juventus-Torino.

E arriva lo scandalo, si ritorna al passato.

Ritorna la sudditanza psicologica! Chiaramente se ne parla solo ora… Solo che non si possono non menzionare le altre grandi. E, attenzione, il Var è truccato ora!!!1!1!

Infine Caressa e il suo club

Di Caressa se ne parla, e molto, nel nostro podcast, ma voglio soffermarmi sul “contesto sociale” di cui l’ex condirettore di Sky Sport fa riferimento nell’ultima puntata della sua trasmissione: è forse il nuovo sentimento popolare? Un arbitro deve andare sempre a rivedere le immagini per compiacere una presunta opinione pubblica? E se rivedendo l’episodio fa come Doveri? Ecco, gli arbitri. Si sta verificando quello che si è sempre sostenuto: un arbitro scarso resta tale con o senza Var. Quello che continua a restare certo è il diverso comportamento dei vertici arbitrali, pronti, come fatto da Rizzoli, a far sapere ai giornali che l’arbitro che ha sbagliato a favore della Juventus verrà fermato, mentre negli altri casi sono silenti e non così pronti a punire i fischietti: questo è un classico male, perché la maggior parte degli arbitri prende la decisione più conveniente per la propria carriera.

Di fatto, nelle ultime due partite della Juventus si son verificati gli errori più gravi (o “più peggiori” per citare il saggio Ambrosini, prossimo ministro dell’Istruzione) e il Var, prima perfetto per molti e non criticabile, è diventato pessimo, vittima della sudditanza psicologica. Si conferma una certezza: Var o non var, qualsiasi decisione a favore della Juventus è la pietra dello scandalo. Finché le decisioni erano contro “eh, ora c’è giustizia”; ora, invece, “rubano col var, var da cambiare” . Ecco, almeno certi giornalisti ci risparmino lezioni sulla propria professionalità e autorevolezza, perché son semplicemente tifosi e paraculi.

Non posso finire senza menzionare quanto accaduto a Matuidi, vittima d’insulti razzisti anche a Cagliari. In Francia, L’Equipe affronta immediatamente quanto successo, come fa la mattina successiva la redazione sportiva della BBC. E in Italia? Solo nel tardo pomeriggio di domenica Gazzetta e Sky riportano l’accaduto. Questione di priorità.

 

 

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