Checkpoint Sarri I – I risultati

Raggiunta la fine del girone di andata, abbiamo fatto un mini bilancio sui primi mesi in bianconero di Maurizio Sarri. In questo primo appuntamento diamo un’occhiata ai risultati.


Arrivato a Torino da fresco vincitore dell’Europa League, Sarri ha davanti a sé una sfida tutt’altro che scontata: raccogliere la pesante eredità di uno degli allenatori più vincenti della storia bianconera, capace di conquistare 11 trofei e raggiungere due finali di Champions League che – seppur non siano servite ad ampliare la bacheca del club – hanno certificato il ritorno nel Gotha del calcio Europeo dopo quasi un decennio di assenza. Perché al netto delle lunghe discussioni sul cosiddetto “bel gioco”, o molto più propriamente calcio proattivo, agli allenatori della Juventus è richiesta una cosa su tutte: vincere.

Questo è stato uno degli argomenti più utilizzati dai suoi detrattori per criticare la scelta del cambio in panchina. Essi, infatti, hanno sostenuto che Sarri non fosse un tecnico adatto ad un club che considera la vittoria quasi una prassi. Spesso interpretando in maniera pretestuosa frasi come questa:

«il concetto di vittoria a ogni costo. Un’estremizzazione che annebbia le menti dei tifosi e di alcuni dirigenti – cosa che mi preoccupa di più. È sport, non ha senso. Non si può essere scontenti di un secondo posto»

Tutto ciò agevolato dal clima italiano ormai quasi tossico sulla questione. Un contesto che vede giornali e media nazionali fare battaglie ideologiche su temi e categorie che semplicemente non esistono. Fatte queste premesse, cerchiamo di rispondere a questi dubbi chiedendoci: come sono stati i risultati di Sarri finora?

In campionato

Dopo la vittoria di misura nell’esordio di Parma, il calendario alla seconda giornata propone il primo big match stagionale mettendo di fronte Sarri col suo passato: c’è Juventus – Napoli; In panchina c’è però Martusciello, viste le condizioni di salute del mister che da casa assiste ad una partita dai due volti: dopo 60’ di altissimo livello, dove la Juventus si porta sul 3-0, il Napoli pareggia le distanze in soli 15 minuti, approfittando dei clamorosi blackout difensivi della difesa bianconera; solo lo sfortunato autogol di Koulibaly nel finale permette alla Juventus di conquistare i tre punti.

Dopo la scialbo pareggio di Firenze, la Juventus vince tre partite contro avversari ampiamente alla sua portata: Verona, Brescia e Spal. Se contro Scaligeri e Rondinelle la prestazione è ondivaga, dimostrando quanto la squadra di Sarri sia ancora un cantiere aperto, contro i ferraresi assistiamo alla prima vittoria totalmente convincente. Ed è in questo contesto che si arriva al momento più atteso di questa prima fase della stagione: l’Inter ospita la Juventus con Conte che affronta per la prima volta da avversario i bianconeri dopo l’addio datato luglio 2014.

L’Inter accoglie la Juventus da prima in classifica, imbattuta e a punteggio pieno. La partita si mette subito bene per Ronaldo e compagni: Dybala porta in vantaggio i bianconeri che, però, vengono raggiunti sull’1-1 da un rigore di Lautaro Martínez. Dopo un primo tempo sostanzialmente equilibrato, la Juventus alza il livello e i ritmi della prestazione e, anche grazie ai cambi, vince la partita 2-1 con una grande azione finalizzata da Higuaín.

Dopo la sosta per le gli impegni delle Nazionali, la Juventus riprende la sua marcia in campionato dimostrando di essere ancora progetto in evoluzione. Se, infatti, dall’ottava alla 14esima giornata raccoglie ben 17 punti, su cui spiccano il successo a Bergamo contro un’Atalanta ormai stabilmente ai vertici del calcio italiano, e le vittorie di misura nel Derby e contro il Milan.

Così, si arriva alla trasferta di Roma, contro la lanciatissima Lazio di Simone Inzaghi reduce da sei vittorie consecutive. La Juventus gioca un primo tempo di altissimo livello che, però, complice l’imprecisione sotto porta si chiude sull’ 1-1. Il secondo tempo è più equilibrato, ma la calma viene spezzata dal grave errore su calcio d’angolo a favore che porta all’espulsione di Cuadrado, così i capitolini, in vantaggio di un uomo e con l’inerzia a favore, salgono in cattedra e vincono meritatamente la partita.

Il girone di andata si chiude con quattro vittorie, tra cui la sofferta vittoria contro la Roma. La Juventus, anche grazie al pareggio casalingo tra Inter e Atalanta, è Campione d’Inverno per la settima volta in nove stagioni.

Stagione Punti Gol fatti Gol subiti Diff. Reti
2011/12 41 31 12 +19
2012/13 44 40 13 +27
2013/14 52 46 12 +34
2014/15 46 42 9 +33
2015/16 39 33 15 +18
2016/17 48 41 14 +27
2017/18 47 48 15 +33
2018/19 53 38 11 +27
2019/20 48 37 18 +19
Situazione alla fine del girone di andata nelle ultime nove stagioni.


In Champions League

La Juventus comincia il suo ennesimo assalto alla Coppa dalle grandi orecchie in casa dell’ Atlético Madrid. Come da tradizione, gli spagnoli si dimostrano avversario ostico e difficile da affrontare. Dopo un primo tempo equilibrato, con la Juventus brava a soffrire senza subire gol, la partita si sblocca al minuto 47’ con uno dei gol più belli della stagione firmato Juan Cuadrado. La Juventus raddoppia con Matuidi, ma si fa raggiungere nei minuti finali sul 2-2, sfiorando nell’ultima occasione utile il clamoroso controsorpasso con Ronaldo.

Ma è nelle successive partite del girone che la Juventus offre i segnali più interessanti di tutta la stagione: le vince tutte, anche se in maniera diversa; dominando (Leverkusen in casa), faticando (Lokomotiv), con forza ed equilibrio (Atlético in casa), vincendo – con una formazione sperimentale – persino l’ultima in casa dei tedeschi ancora in corsa per la qualificazione.

La Juventus domina il girone in una maniera netta, qualificandosi già alla quarta giornata, cosa non propriamente frequente negli ultimi vent’anni. A questa carrellata vanno aggiunte due partite su cui – per motivi diversi – c’è ben poco da dire: la Sconfitta in Supercoppa e la vittoria in Coppa Italia contro l’Udinese.

Concludendo, la Juventus in questo primo scorcio di stagione ha disputato 27 partite: 21 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte con 54 gol fatti e 25 gol subiti. Classificandosi prima nel girone di Champions e girando in vetta dopo 19 giornate di campionato, raggiungendo facilmente i quarti di Coppa Italia, con la sconfitta in Supercoppa unico neo stagionale.

Quindi possiamo affermare con certezza che i risultati in questo momento danno ragione a  Sarri. Solo il tempo ci dirà però se si concretizzeranno in titoli da sollevare che, se non è davvero l’unica cosa che conta, rimane senza dubbio la più importante.

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