La Juventus di Pirlo e l’identità

Siamo schiavi dei risultati.

Giustamente, direi.

I risultati sono la fotografia più o meno puntuale del rendimento della squadra. Un risultato singolo può unicamente essere figlio degli episodi, ma una sequenza di episodi sono uno strumento per raccontare lo stato di salute.
Adesso, però, serve andare oltre i risultati. Quelli della Juventus ci raccontano di un gruppo che sta faticando, ma essendo agli inizi della stagione ha sempre senso per me soffermarsi maggiormente sulle prestazioni, perché sono esse a fornirci le indicazioni per comprendere a che punto si è e quali sono le difficoltà attuali da superare. Prendiamo la gara con la Lazio. Cosa si sarebbe letto se non ci fossero stati gli ultimi 15 secondi? I giudizi sarebbero stati positivi, avremmo letto di una Juventus vittoriosa in uno scontro diretto ecc. Cosa ci ha detto invece la partita? Di una squadra, quella di Pirlo, che ha provato a gestire la partita, ha concesso poco, si è compattata maggiormente rispetto le precedenti uscite, ha provato a difendersi bassa per attaccare in campo aperto, ha mostrato miglioramenti in fase di possesso con una circolazione e un posizionamento maggiormente efficaci.

Gli ultimi 15 secondi – e gli ultimi minuti di gioco – ci sono stati e non possono essere cancellati. Quello che abbiamo visto è in linea con quanto vuole Pirlo? Dobbiamo essere onesti e rispondere di no, non è quello che l’allenatore ha professato di volere dalla propria formazione. È vero che il Pirlo allenatore ancora non esiste – sta nascendo adesso – e che quindi non abbiamo assolutamente uno storico, ma è altrettanto vero che conosciamo le idee di gioco dell’allenatore bianconero grazie a tesi, conferenze e interviste. Pirlo, finora, ha sempre parlato di una squadra che vuole e deve dominare le partite, difendersi pressando e correndo, muovere velocemente la palla, praticare un calcio in grado di manipolare la struttura avversaria e attaccare in campo aperto. Abbiamo visto questo domenica? L’ultima prestazione con la Lazio ci dice che siamo ancora lontani da tutto questo. La Juventus attuale non è una squadra efficace. Questa è la fotografia attuale che ci racconta anche di tutti i miglioramenti necessari.

La domanda ora che ci poniamo è perché Pirlo abbia giocato in questa maniera con la Lazio? Io, personalmente, avevo timore di incontrare una squadra come quella biancoceleste molto brava ad attaccare verticalmente e temevo che avremmo lasciati buchi tra i reparti come visto nelle gare precedenti. Bravo quindi Pirlo a cercare una soluzione nell’immediato per portare a casa il risultato, che avrebbe fatto bene, consapevole delle difficoltà.
C’è un ma, però. Perché qualsiasi squadra vincente nasce dall’avere una identità precisa. La si deve costruire con calma, lavorando sugli errori, con idee precise declinate sulle caratteristiche dei giocatori. Nessuno pretende che la Juventus sia il Barcellona di Guardiola, non abbiamo né Xavi né Iniesta né Messi, ma che sia una squadra organizzata sulla base delle convinzioni dell’allenatore applicandosi con durezza e sacrifico per tutte le partite. Anche la partita con la Lazio ci ha raccontato infatti le difficoltà a mantenere alte concentrazione e intensità, pur difendendosi bassi, per tutta la partita e questa problematica, già emersa con tutta la sua forza almeno due anni fa, che non si risolve provando a gestire le partite aspettando che arrivi l’episodio o la giocata.

I compromessi e le letture sono necessarie per far brillare i propri giocatori, mascherare i propri difetti e lavorare sulle difficoltà altrui. L’identità è tutto: è sicurezza, è tranquillità, è coraggio, è intelligenza, è forza, è spirito. L’identità si forgia attorno a principi forti. Questo è, secondo me, il compito principale di Pirlo: attorno a questa, si costruiscono le prestazioni e i risultati sono una logica conseguenza. Non è assolutamente il tempo dei giudizi assoluti e definiti, perché le bocce hanno appena iniziato a muoversi e ci auguriamo raggiungano la posizione desiderata, ma quello delle analisi delle prestazioni.

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