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Market Pool: gli ottavi valgono € 80 milioni circa (per ora)

di Benedetto Minerva


Il Market Pool della Champions League alla luce della qualificazione di Juve e Napoli agli ottavi.


[mks_dropcap style=”square” size=”52″ bg_color=”#F2F2F2″ txt_color=”#000000″]R[/mks_dropcap]aggiunto il primo obiettivo (minimo) stagionale con la qualificazione agli ottavi di Champions League ed in attesa di conoscere il destino che l’urna di Nyon avrà in serbo per la formazione di Allegri, analizziamo quelli che potrebbero essere gli effetti economici derivanti da tale qualificazione e dal suo eventuale prosieguo.

“Distribuzione ricavi Champions League 2015/16”

Lo scorso 1º Novembre l’Uefa ha reso ufficiali i dati economici relativi ai ricavi distribuiti nell’ultima edizione della Uefa Champions League. Detti ricavi comprendono i premi per la partecipazione al torneo, quelli previsti per ogni vittoria o pareggio nella fase a gironi e per ogni turno raggiunto, oltre ai proventi del market pool suddivisi in base al valore proporzionale del mercato televisivo nazionale assegnato a ciascun club. Le 32 squadre che hanno partecipato alla fase a gironi 2015/16 e le 10 eliminate agli spareggi si sono divise oltre 1,345 miliardi di euro in pagamenti ricevuti dalla UEFA, con un aumento di 315 milioni rispetto alla stagione precedente. Le squadre che hanno incassato di più sono state Manchester City FC (83,8 milioni di euro), Real Madrid CF (€ 80 milioni), Juventus (€ 76,2 milioni) e Paris Saint-Germain (€ 70,8 milioni). Il totale distribuito alle squadre italiane, compresa la Lazio eliminata ai play-offs, è stato complessivamente di euro 158,5 milioni di cui € 111,6 milioni relativamente al solo market pool.

Alla luce di quanto distribuito nel 2015/16 ed arrotondando per difetto anche per comodità di calcolo, ipotizzeremo in € 111 milioni la torta complessiva destinata al market pool italiano per l’edizione 2016/17.

“Novità Champions League 2016/17”

Tra le novità in vigore, comunicate dall’Uefa il 25 agosto scorso e valide per l’edizione in corso, spiccano l’aumento del bonus di partecipazione alla fase a gironi che passa da € 12 milioni a € 12,7 milioni; restano invariati i premi per ciascuna vittoria nel girone (€ 1,5 milioni) e per il singolo pareggio (€ 0,5 milioni). Inoltre l’accesso agli ottavi di finale varrà € 6 milioni (in precedenza € 5,5 mln), € 6,5 milioni (€ 6 mln) per i quarti e € 7,5 milioni (€ 7 mln) per le semifinaliste. La vincitrice della coppa porterà a casa un assegno da € 15,5 milioni (€ 15 mln nell’ultimo triennio), la finalista perdente dovrà consolarsi con € 11 milioni. Contrariamente al passato gli importi relativi ai premi per le finaliste saranno già comprensivi delle quote per la vendita dei biglietti.

Resta invariata al 10% la quota del paracadute prevista ogni volta che un club di una federazione rappresentata da uno o più club nella fase a gironi viene eliminato agli spareggi; tale quota viene dedotta dal market pool complessivo di tale federazione.

“Il calcolo”

Ipotizzando, come in premessa, in € 111 milioni la quota di market pool destinato alla federazione italiana e sottraendo circa € 11 milioni destinati alla Roma eliminata ai play-offs, otterremo che della prima metà (quella distribuita in base ai risultati nel campionato nazionale precedente) del market pool (€ 50 milioni), alla Juve spetterebbe la somma di € 27,5 milioni ovvero il 55%, mentre al Napoli il 45% (€ 22,5 milioni).

Prima parte Market pool italiane


“Quanto può valere l’accesso agli ottavi?”

La suddivisione della seconda metà del market pool dipende dal numero di partite giocate da ciascuna squadra rispetto al totale di quelle disputate dalla federazione di appartenenza. Alla luce della qualificazione di Juventus e Napoli agli ottavi di finale ed ipotizzando la contemporanea eliminazione di entrambe in tale fase, otterremo che le stesse si divideranno equamente i 50 milioni a ciò destinati. Infatti il rapporto percentuale con cui verrebbe divisa la quota del market pool in argomento (partite disputate da ciascuna squadra sul totale delle italiane), sarebbe pari al 50%.

A conti fatti, dunque, la qualificazione agli ottavi di finale può valere per le casse di Corso Galfer circa € 78,2 milioni così composti: market pool per € 52,5 milioni, partecipazione al group stage per € 12,7 milioni, accesso agli ottavi per 6 milioni e premi partita per 7 milioni (4 vittorie e 2 pareggi). A tali introiti andrebbero  sommati gli incassi delle tre partite casalinghe fin qui disputate (€ 6.130.077) oltre al botteghino previsto per la partita degli ottavi (circa 3 milioni) per un totale complessivo di circa 87 milioni ed un incremento di € 2,3 milioni rispetto al 2015/16. Nella passata edizione, infatti, gli incassi relativi alle quattro partite casalinghe di Champions League ammontarono ad € 8,8 milioni (€ 8.783.053) che sommati ai 76,2 milioni tra premi e market pool fecero registrare in bilancio ricavi per € 85 milioni circa.

Introiti con qualificazione ottavi


“Quali potrebbero essere i ricavi massimi?”

Nella migliore delle ipotesi (eliminazione del Napoli agli ottavi e vittoria finale del torneo), la Juventus ricaverebbe dalla seconda metà del market pool € 30,95 milioni (13 partite su 21 totali, il 61,90% dei 50 milioni disponibili) che sommati ai 27,5 milioni della prima metà, totalizzerebbero circa € 58,45 milioni. A tale somma andrebbero aggiunti i ricavi da premi partita girone (€ 7 milioni), i bonus da partecipazione al gruppo stage (€ 12,7 milioni) e quelli per l’accesso alle varie fasi del torneo ed il premio per la vittoria finale (€ 35,5 milioni complessivi), per un totale di € 113,65 milioni oltre agli incassi da botteghino.

“Quanto inciderebbe in termini di ricavi l’eliminazione agli ottavi?”

Diversamente, nella peggiore delle ipotesi (eliminazione agli ottavi e vittoria finale del Napoli), la Juventus otterrebbe € 19,05 milioni dalla seconda metà (8 partite su 21, il 38,10% dei 50 milioni previsti), € 46,55 totali da market pool a cui vanno sommati premi e bonus fin qui maturati, per una totale complessivo di  72,25 milioni  (appena 4 milioni in meno rispetto alla scorsa edizione), oltre ovviamente agli incassi da gare casalinghe.

Per una società come la Juventus nel cui bilancio i diritti radiotelevisivi e proventi media incidono per oltre la metà del suo fatturato, sapere che, nella peggiore delle ipotesi, da questa Champions ricaverà pressappoco gli stessi introiti della passata stagione, è già di per sé una buona notizia. Andare il più avanti possibile in tale competizione è imprescindibile oltre che per i ricavi strettamente legati ai premi, soprattutto per puntare a crescere in quella parte dei ricavi (commerciali) che solo una vetrina come la Champions può assicurarti e rafforzare così il proprio brand nei mercati asiatici e d’oltre oceano. Perché, come spesso ripeto, anche per il bilancio vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.

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