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Si può fare a meno di Matuidi?

Il campione del mondo francese sembrava ai margini del progetto e pronto a partire in estate in virtù anche dei numerosi dubbi sulla sua adattabilità al gioco di Sarri. Eppure il tecnico bianconero se ne è privato molto raramente fino a questo momento della stagione…

Matuidi è stato ed è, allo stato attuale, la mezz’ala sinistra titolare della Juventus. I freddi numeri infatti dicono che il francese è il secondo centrocampista più utilizzato della rosa (22 presenze tra tutte le competizioni) dietro soltanto all’insostituibile Pjanić. Titolare contro Atletico (x2), Inter, Napoli, Lazio (x2) ha assistito dalla panchina solo alla partita contro l’Atalanta per quanto riguarda i big match di questa stagione. Eppure, osservando le partite della Juventus, risulta evidente come in fase di possesso palla la sua ridotta sensibilità tecnica spesso rallenti o addirittura danneggi una circolazione palla che, per ogni allenatore ma per Sarri ancora di più, deve essere veloce, intensa, a due tocchi e di notevole qualità e precisione.

Come mai?

C’è stata una combinazione di fattori che ha portato a una titolarità che per molti si è anche rivelata inaspettata visto l’elevato minutaggio (ingannevole, ex post) concesso a Rabiot nel pre-campionato. In primis, hanno giocato un ruolo le esigenze tattiche di una Juventus che ha cambiato e sta ancora cambiando pelle. La transizione da Allegri a Sarri non poteva che richiedere tempo, soprattutto per la fase di non possesso che presenta radicali differenze. Questa transizione ha richiesto la presenza del francese per coprire le falle e gli scompensi dettati dal progressivo tentativo di difendere in avanti con un baricentro più alto. Matuidi possiede doti organiche e di corsa che gli consentono di andare a pressare in avanti e immediatamente dopo, se il pressing collettivo non ha avuto successo, di correre all’indietro con tempestività ridando equilibrio allo schieramento.

Inoltre da quel lato la fatica è ancora maggiore per le particolarità di Cristiano Ronaldo il cui lavoro pertanto, in una Juventus non ancora in grado di recuperare immediatamente il pallone tramite la riaggressione, poteva sobbarcarselo solo il francese. Qui Michele Tossani aveva puntualmente trattato il tema della fase di non possesso contro squadre in grado di sfruttare l’ampiezza evidenziando le problematiche sul lato sinistro del campo.

Inoltre va precisato che sia per meriti suoi che per demeriti altrui, non vi è stata eccessiva concorrenza: Rabiot ha pagato lo scotto di un lungo periodo di inattività e solo ora stiamo iniziando ad apprezzarne le qualità, soprattutto in progressione. Ramsey, avulso dal nostro calcio, si è rivelato inadatto al ruolo di mezz’ala e Sarri lo sta utilizzando unicamente come trequartista. Anche qui, per non creare eccessivi scompensi. Inoltre l’inizio di campionato, come per esempio l’ottima partita di Napoli, ha visto Matuidi offrire prestazioni convincenti con un contributo innegabile in campo.

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Insomma, per esigenze tattiche e di rosa Matuidi è stato essenziale, nonostante questi mesi ci abbiano confermato che in fase di possesso non sia un profilo idoneo per il calcio di possesso di Sarri: palloni persi che hanno generato ripartenze avversarie; difficoltà nel giocare a due tocchi e nello stretto. Questi lati negativi restituiscono ancor di più la misura della sua insostituibilità.

La Juventus potrà farne a meno nella seconda parte di stagione?

Non è così semplice fare una previsione certa in questo momento ma sicuramente la risposta a questa domanda dipenderà molto poco da Matuidi e più da altri fattori. In primis quanto la Juventus riuscirà a realizzare sul campo il piano di gioco in non possesso del proprio allenatore. Se la Juventus dovesse riuscire, come accaduto contro il Cagliari, a riaggredire con notevole efficacia limitando ripartenze avversarie e corse all’indietro, allora Rabiot potrebbe essere un profilo migliore nel complesso, andando a portare sensibili miglioramenti sul lato tecnico. In partite, però, in cui la squadra rischia di allungarsi e il pressing non viene esercitato in maniera efficace, ecco che Matuidi verrebbe chiamato a porre le pezze agli scompensi di squadra.

In secondo luogo, assodato che Ramsey vada escluso dai giochi per il ruolo di mezz’ala, dipenderà molto anche dal rendimento che potrà offrire Rabiot: il neoacquisto bianconero finora ha peccato in continuità sia per apparizioni concesse sia per qualità di prestazioni lungo tutti i 90 minuti delle partite. Anche in condizione ottimale, Rabiot non andrebbe a risolvere l’annoso problema della mezz’ala sinistra a causa di un contributo insufficiente nell’ultimo terzo di campo, ma quantomeno potrebbe costituire un sensibile upgrade sul lato del palleggio e della circolazione palla. Inoltre le sue progressioni palla al piede potrebbero rivelarsi molto utili in quei momenti in cui gli smarcamenti non offrano soluzioni al palleggio. Al momento, però, di partite come quella di Cagliari ce n’è stata solo una.

La speranza è che in questi mesi con maggiori opportunità di lavorare in settimana si riesca a portare in campo un pressing e un equilibrio tali da poter rinunciare più spesso a Matuidi.

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Classe 1996, di Novara, aspirante magistrato, allenatore alle prime armi, appassionato (anche) di tennis e tifoso juventino fin da piccolo.

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