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La scheda di Arkadiusz Milik

Biografia

Arkadiusz Krystian Milik nasce il 28 febbraio 1994 a Tychy, città polacca situata all’interno del Voidovato della Slesia, nella zona meridionale del paese. Si racconta che già a tre anni Milik abbia dato i primi calci al pallone, insieme ad alcuni amici nella piazza accanto alla casa dei genitori ma la sua infanzia è stata tutt’altro che facile. A 6 anni deve assistere alla perdita del padre, punto di riferimento fino a quel momento, e da lì in poi Milik inizia a intraprendere uno stile di vita ribelle, quello che in maniera semplicistica potremmo definire la “cattiva strada”. La madre, preoccupata, chiede aiuto al vicino, Slawek “Mogi” Migilan, allenatore che Milik non esita a definire esplicitamente come un salvatore. Una sorta di secondo padre. Grazie a lui infatti il polacco inizia a frequentare la scuola calcio del Rozwój Katowice, squadra che attualmente milita in II liga, divisione polacca paragonabile sul piano gerarchico alla nostra Serie C. Compiuta la trafila giovanile nel 2010, all’età di 16 anni, debutta in II Liga segnando una doppietta nel 4-0 complessivo contro il KS Krasiejów. L’estate successiva firma un contratto di un anno con il Górnik Zabrze dove effettua il debutto in Ekstraklasa, massima serie polacca. Nel dicembre del 2012 avviene il trasferimento in uno dei 5 campionati principali europei: la Bundesliga. Destinazione Bayer Leverkusen. Qui l’ascesa verso il calcio che conta subisce una battuta d’arresto poiché in maglia “werkelf” Milik colleziona soltanto 6 presenze. Nell’agosto 2013 prova il rilancio tramite prestito di un anno all’Augsburg dove mette a referto 18 presenze ma soli 2 gol realizzati. La vera svolta avviene col trasferimento successivo, nel settembre 2014, all’Ajax dove fa registrare numeri sensazionali: 75 presenze, 47 gol e 21 assist. Nel 2016 Milik abbandona Amsterdam per trasferirsi a Napoli dove la sue stagioni sono state falcidiate da due rotture del legamento crociate anteriore.

In nazionale Milik, dopo la trafila tra under-17 e under-19, esordisce con la nazionale maggiore a 18 anni nel 2018 per poi venire convocato sia ad Euro 2016 sia ai mondiali del 2018.

Caratteristiche fisiche

Arkadiusz Milik possiede un fisico longilineo, 187 cm per 78 kg, grazie al quale offre un notevole impatto nei duelli aerei ma minore efficacia nella protezione della palla spalle alla porta. Nonostante l’altezza, è dotato di una discreta rapidità di gambe e di una buona velocità di esecuzione dei gesti tecnici che, unita all’ottima coordinazione di cui dispone, non lo rende una prima punta macchinosa nei movimenti. Soffre maggiormente il duello sul lungo poiché la velocità in progressione, sia per caratteristiche sia per gli infortuni subiti che hanno inciso in termine di esplosività rispetto ai tempi dell’Ajax, non è un suo punto di forza primario.

Caratteristiche tecniche e tattiche

L’analisi del Milik giocatore non può non partire dal suo piede mancino e dal tiro in porta, una delle sue migliori qualità. L’attaccante napoletano infatti spicca per la precisione del suo calcio, per l’elevata sensibilità del piede in questo fondamentale e anche per la capacità di variare a seconda della situazione di gioco, posizione e distanza. Le statistiche confermano questa caratteristica del suo repertorio: Milik ha segnato 18 degli 87 gol finora realizzati in carriera da fuori area.

Da notare la scelta di indietreggiare di qualche passo per ricevere il pallone anziché attaccare subito la profondità. Ne parleremo dopo

Non vi stupirà quindi sapere o avere avuto modo di vedere Milik nella veste di eccellente realizzatore su calcio piazzato.

All’interno dell’area di rigore il polacco sa essere un ottimo realizzatore, al netto di qualche errore macroscopico capitato in carriera, e vanno evidenziati alcuni aspetti del suo gioco che lo rendono un attaccante abbastanza completo: la capacità di calcio già sottolineata; l’ottima coordinazione, anche al volo; l’eccellente tempismo sui duelli aerei e lo stacco di cui dispone. Altrettanto degna di nota però è la capacità di trovare lo spazio corretto coi tempi giusti per ricevere e battere a rete. Sia i movimenti in orizzontale a smarcarsi o a tagliare l’area di rigore per ricevere un cross sia in verticale ad attaccare la profondità per ricevere un lancio o in un’imbucata fanno parte di un repertorio che è in grado di maneggiare con intelligenza. Chi pensa a Milik, però, come un 9 che si esprime al meglio solo nei pressi dell’area di rigore o in fase di realizzazione sbaglia: il polacco sa dare molte dimensioni al suo gioco, anche lontano dall’area di rigore o in posizione defilata, come richiesto ai 9 e mezzo moderni. Si tratta infatti di un giocatore molto associativo in grado di venire incontro, combinare e fare sponda con efficacia e redditività nonostante un primo controllo e una precisione nel passaggio non al livello dei top al mondo, (Firmino o Higuaìn, per intenderci) ma comunque senza dubbio soddisfacenti.

Heatmap fortemente sintomatica del gioco di Milik: la sacca vuota tra il rosso in area di rigore e quello sulla trequarti testimonia come Milik tenda a venire incontro, ricevere e giocare per poi attaccare la profondità e ricevere in area di rigore

Se volete un’esemplificazione pratica della heatmap qui sopra, ecco a voi

Riceve nel cerchio di centrocampo, smista dove Fabian Ruiz ha spazio davanti a sè, conclude in area attaccando con tempismo lo spazio alle spalle del difensore

Va altresì specificato come Milik sappia fornire ottime letture delle situazioni di gioco e sappia muoversi andando a compensare i movimenti dei compagni di reparto. Basti pensare, aldilà dell’esperienza napoletana, come il polacco sappia combinare e affiancare egregiamente Lewandowski che in nazionale tende ad essere maggiormente il numero 9 tra i due. Ottime letture che si ripercuotono anche in una non trascurabile capacità in rifinitura, come testimonia l’assist per Insigne qui sotto.

Qui riceve tra le linee da Hamsik scrollandosi di dosso la marcatura viola, conduce, attende con intelligenza il momento propizio per servire con un sinistro delicato il taglio di Insigne

Come già sopra accennato non ha la progressione sul lungo tra i pregi principali né il dribbling: negli anni a Napoli ha fatto registrare una media di 0,6 dribbling a partita tentati. Non si tratta quindi di un giocatore in grado di creare superiorità numerica ma d’altronde non è questo che gli può essere chiesto. Il vero tallone d’achille è la tendenza a non utilizzare mai il piede destro: di fatto Milik è un giocatore monopiede e tale aspetto incide sensibilmente sull’imprevedibilità del suo gioco.

Nella Juventus

Prima di esprimere un parere su un’eventuale operazione Milik in maglia bianconera, è opportuno partire dalle necessità della rosa e, più nello specifico, dei meccanismi offensivi bianconeri. La Juventus in questa stagione ha senza dubbio manifestato problematiche nel riempimento dell’area di rigore, essendo Dybala e Ronaldo giocatori che preferiscono ricevere il pallone tra i piedi partendo da posizioni più defilate. Non allarghiamo il discorso alle caratteristiche delle mezz’ali per non complicare maggiormente il quadro della situazione. Allo stesso tempo è altresì evidente come in molte circostanze la Juventus sia stata deficitaria nell’attaccare la profondità con l’intento di abbassare la difesa avversaria. Tutti problemi manifestatisi perlopiù in partite contro squadre chiuse e brave a chiudere il centro con una Juventus costretta e indotta ad optare perlopiù per cross poco pericolosi. In questo contesto Milik sarebbe un’ottima alternativa per la squadra. In primis si tratta di un giocatore estremamente valido: di certo non stiamo parlando di uno dei top 5 attaccanti europei ma il valore assoluto di Milik è più che adeguato per il livello della Juventus. In secondo luogo ha caratteristiche sulla carta funzionali alle esigenze della rosa: la sua capacità di adattarsi e compensare i movimenti dei compagni lo può rendere un partner ottimo per Cristiano Ronaldo e allo stesso consentirebbe di non lasciare da solo il portoghese nel riempimento dell’area di rigore; i suoi movimenti ad attaccare la profondità risolverebbero uno dei deficit principali della stagione. Eventualmente qualora l’attacco per vie centrali poi non dovesse rivelarsi efficace all’interno di una partita, con Milik in area i cross avrebbero un maggior grado di pericolosità. Inoltre lui conosce Sarri e Sarri conosce lui, pertanto si troverebbe in un contesto già sperimentato in carriera. Desta perplessità il suo storico quanto a infortuni ma sulla bontà meramente tecnica dell’operazione, nell’impossibilità di andare a pescare tra i top 5 attaccanti in Europa, nutro pochi dubbi. Come verrebbe schierato in campo? La completezza del polacco consentirebbe con ogni probabilità a Sarri di potersi sbizzarrire nel trovare le soluzioni migliori sul campo: da punta centrale in un 4-3-3 con Ronaldo a sinistra e un esterno (Costa, Bernardeschi, Kulusevski) a destra così che la libertà concessa a Ronaldo sarebbe compensata da un giocatore pronto a riempire l’area, attaccare la profondità ed eventualmente aprirgli spazi. Da prima punta accanto sia a Ronaldo che a Dybala in un 4-3-1-2 qualora Sarri volesse riproporlo in futuro. Nonostante Milik possa offrire un contributo maggiore rispetto a Higuaìn in fase di non possesso, trovo comunque poco sostenibile un tridente pesante con Milik centrale, Dybala a destra e Ronaldo a sinistra.

GIUDIZIO DELL’AUTORE SULLE ABILITA’ ATTUALI

7

REDAZIONOMETRO

(quanto la redazione vorrebbe lo acquistassimo tenendo in considerazione costi, necessità della rosa e potenzialità del giocatore)

Francesco Pagani
70%
Kantor
60%
Andrea Lapegna
60%
Davide Terruzzi
55%
Antonio Corsa
40%
Michele Puntillo
40%
Andrea Costanzo
40%

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Classe 1996, di Novara, aspirante magistrato, allenatore alle prime armi, appassionato (anche) di tennis e tifoso juventino fin da piccolo.

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